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ESCLUSIVA – Ricordate Nelson Rivas? “Il diluvio di Parma, la sfida a CR7, Mourinho. Ibra e Adriano erano immarcabili”

Parte 2

In allenamento ti trovavi giocatori come lui e Adriano da marcare: era possibile fermarli?

“Sono giocatori dal talento innato, che nascono con quelle capacità fuori dal comune. Negli allenamenti molte volte era assolutamente impossibile fermarli. Io Samuel, Burdisso, Chivu, Materazzi e Cordoba ci guardavamo e discutevamo per cercare di capire quali contromisure prendere. A questo tipo di giocatori è impossibile portare via la palla, dunque l’unica è cercare di anticiparli prima che ne entrino in possesso”.

Nel tuo secondo hanno hai conosciuto Mourinho: che rapporto avevi e che ricordo hai di lui?

“Un ottimo rapporto con lui. Inizialmente avevo fiducia, perché arrivavo da un’ottima stagione. Poi nel calcio può succedere che degli errori commessi possano incrinare un minimo i rapporti, accompagnati dalla sfortuna per gli infortuni che quell’anno non mi hanno dato tregua. Ma inizialmente ricordo di un ottimo rapporto con lui, lavorava moltissimo, stava attento ad ogni esigenza dei giocatori, gli stava vicino e cercava di capire di cosa avessero bisogno, stava vicino alle nostre famiglie. Ti dava un appoggio a tutto tondo, sia a livello sportivo che umano”.

Hai giocato diversi match importanti anche con lui in panchina, su tutti la sfida al Manchester United di Cristiano Ronaldo, Giggs e Rooney.

“Una partita molto importante, era un ottavo di Champions giocavamo in casa e dunque volevamo provare a vincere il match. Sfortunatamente a livello personale non feci la mia miglior partita, ma come ti dicevo ci sono state notti in cui tutto mi riusciva ed altre invece dove le cose non sono andate per il meglio, ma ho sempre sentito la fiducia di Mourinho. Comunque ne uscì un pareggio quella sera, seguito però dalla sconfitta del ritorno che significò eliminazione per noi”.

Hai conosciuto Mario Balotelli molto giovane. Ne combinava tante a quel tempo?

“Era un ragazzo in piena crescita, ma che mi sembrava davvero fortissimo. Le cose che combinava, gli scherzi, fanno parte di questa crescita, ma io ricordo un grande essere umano, ed un giocatore di grande qualità. Forse certe cose lo hanno condizionato nella sua carriera, ma è una grande persona ed un calciatore forte. Penso che se dovesse trovare la giusta quiete a livello personale porterà davvero molto in alto il suo 

Nell’ultimo anno all’Inter hai incrociato Rafa Benitez. Perché secondo te non riuscì a farsi amare dalla squadra?

“Arrivò in un ambiente che era reduce da una stagione nella quale aveva vinto tutto, campionato, Champions e Coppa Italia. La squadra aveva dato tutto la stagione precedente e questo comportò una stagione di alti e bassi. Con tutta la pressione al seguito. Ed a lui venne chiesto di continuare a vincere. Sfortunatamente quando non arrivano i risultati, poi arrivano le critiche. I risultati nel calcio fanno la differenza”.

Qual è stato il giocatore più forte che hai incontrato?

“Domanda difficile, ne ho incrociati tanti. Nell’Inter forse Ibrahimovic, per il suo talento innato. Come avversari ho dovuto marcare Cristiano Ronaldo, Messi e Rooney, che ricordo al tempo era molto forte, veloce ed abile negli spazi stretti dentro l’area. Sono giocatori che alla minima leggerezza te la fanno pagare”.

Segui ancora l’Inter, come tifoso?

“Sì, la seguo sempre compatibilmente con i miei impegni. All’Inter mancava un allenatore come Conte, dal temperamento forte. Ha una squadra in crescita, che poco a poco sta crescendo. ed ha trovato un timoniere, un comandante”.

Anche oggi ci sono bravi difensori nell’Inter: su tutti, pensi che gente come Skriniar e De Vrij avebbe potuto giocare anche nella squadra piena di campioni nella quale hai militato tu?

“Sì sicuramente è così. Sono grandi giocatori, con qualità impressionanti, per questo giocano all’Inter. Non è facile arrivare a vestire la maglia nerazzurra, per la sua storia. I giocatori che arrivano hanno per forza grandi qualità”.

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Daniele Najjar

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