ESCLUSIVA – Rubén Sosa: “Inter costruita per vincere lo scudetto. Sanchez? Se entra in campo non esce più. Che pena per San Siro”
L'ex attaccante uruguagio ha vinto con i nerazzurri la Coppa Uefa del 1994Nel primo turno infrasettimanale di questa stagione, valido per la quinta giornata di Serie A, l’Inter ospita a San Siro la Lazio di Simone Inzaghi. Avversario senz’altro ostico per la formazione guidata da Antonio Conte che dovrà necessariamente tenere alta la concentrazione per tutti i 90′, dal momento che di fronte avrà una delle squadre più letali sulle ripartenze grazie alla velocità di Immobile e Correa. Dello stesso parere, è sembrato l’ex attaccante uruguagio Rubén Sosa, che questa partita la conosce bene visto che ha indossato entrambe le maglie. Di questo e tanto altro ne ha parlato in esclusiva nell’intervista ai microfoni di Passioneinter.com.
Ruben, partiamo dall’Inter. A punteggio pieno dopo 4 giornate, al di là dei risultati è una squadra che ti sta convincendo?
“L’Inter ha fatto una squadra per vincere lo scudetto. Ha preso un grande allenatore, ha preso i campioni, grossi calciatori nel giro della Nazionale. E’ messa bene, nonostante non giochi benissimi, vince. Tra un mese andrà meglio, si conosceranno meglio e sarà più forte”.
Secondo te è già evidente la mano di Conte, o credi che ci sia ancora tanto da migliorare?
“Credo che Conte sia un allenatore che sta cercando ancora di far capire le sue idee. E’ molto intelligente, ha voluto un’Inter forte. Ovvio che le prime partite cambi un po’ tra campionato e coppa, ma troverà presto l’assetto giusto. Ha allenato tante squadre e farà bene. Stasera contro la Lazio è una partita importante e vorrà fare bene. Ma sai, l’Inter è una squadra che deve far sempre bene. Deve vincere tutte le partite, non è una squadra piccola che se non vince per 2-3 partite non succede niente”.
E’ una squadra che può lottare con Juventus e Napoli per il vertice?
“Credo di sì, se Conte è arrivato all’Inter è per questo. All’Inter non possono arrivare allenatori e calciatori che puntano solo alla Champions. All’Inter arrivi solo se sei un campione, altrimenti meglio non andare. Conte ha capito bene cosa significa, 60mila tifosi in ogni partita che hanno fame di vincere qualcosa subito, perché vedono che c’è una buona squadra”.
Quali insidie può nascondere la Lazio di Inzaghi, visto un inizio di campionato un po’ deludente?
“Guarda, ho visto la partita contro il Parma di domenica sera. La Lazio è una squadra a cui devi stare attento, dal centrocampo in avanti è molto brava e veloce, ha calciatori che fanno gol. E’ una squadra che con il Parma ha segnato subito e poi si è fermata. E’ una formazione a cui devi fare gol subito, altrimenti è difficile vincere. E’ molto compatta, se l’Inter si sbilancia è pronta a far male in avanti con i due attaccanti molto veloci. C’è Correa che ha una velocità incredibile, Immobile è un bomber. La Lazio può vincere con l’Inter e perdere con le ultime in classifica, non si sa mai cosa fa”.
Diego Godin ha giocato due partite in campionato e soprattutto nel derby ha avuto un impatto determinante. Ti aspettavi un adattamento così rapido alla difesa a 3?
“Stai parlando del capitano di una Nazionale, non di un calciatore normale. Di un leader. Godin fuori dal campo e dentro è sempre lo stesso, pensa solo alla squadra, è un campione sempre. Il mister lo ha capito, si è sentita la sua assenza in Champions. Lui è un professionista, se sta male lo dice al mister e non gioca. In difesa parla tanto, invita gli altri centrali a far salire la squadra, fa anche assist. Se la partita è in pareggio, lui va avanti e prova la giocata. Nel sangue ha la vittoria”.
L’Inter ha mandato via Icardi ed ha preso Lukaku. Da ex attaccante, si è rinforzata o indebolita?
“Credo che Lukaku sia un grande 9 che deve stare sempre vicino all’area di rigore. E’ forte di testa, ma allo stesso tempo fa assist. Chi gioca vicino a lui dev’essere bravo a calciare in porta sulle sue sponde. Lukaku meritava il gol che ha fatto nel derby, per il sacrificio su tutti i palloni. Sono contento per la rete contro il Milan, perché vincere un derby è importantissimo. Lui lo ha cercato perché è un numero 9”.
Meglio Lautaro o Sanchez al fianco del belga?
“Sanchez mi piace di più, ma sono entrambi bravi. E’ più tecnico, ha un bel tiro, è più una seconda punta. Credo che il mister abbia una panchina in cui tutti sono titolari. Se il cileno entra in campo, con la voglia che ha non esce più, perché è un bomber”.
Domani Inter e Milan presentano pubblicamente i due progetti presi in considerazione per il nuovo stadio. San Siro dunque potrebbe essere demolito…
“E’ una pena perché San Siro è il museo del calcio. Mi dispiace moltissimo perché ho sentito questa cosa anche quando sono andato a vedere l’Inter a San Siro e dicevano che lo volevano buttare giù. Ed io dicevo: ‘Noo, questo è uno degli stadi più belli!’. Nessun altro stadio potrà mai sostituirlo, il Giuseppe Meazza è unico. Se lo butteranno giù non sarà mai più lo stesso”
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