ESCLUSIVA – Simone Pasa, dall’Inter al Pordenone: “Brividi, quanti consigli il Cuchu. Europa League? Conte fa bene a fare turnover”
Il centrocampista cresciuto in nerazzurro ai microfoni di Passioneinter.com: "In Italia si cercano giocatori pronti, ma l'Inter ha lanciato moltissimi calciatori"Conte è stato chiaro: anche nelle prossime partite di Europa League l’Inter cercherà di fare del turnover, per evitare di fr stancare troppo i “titolarissimi”. Spazio dunque a chi ha avuto meno minuti a disposizione e magari a qualche giovane, come Esposito.
Una situazione già vista dalle parti di Milano in questa competizione. Come in quel 6 dicembre 2012: contro il modesto Neftchi Baku, diversi giocatori hanno la possibilità di mettersi in mostra e fra di essi c’è anche l’esordiente Simone Pasa.
In panchina c’è il mentore Andrea Stramaccioni, che lo conosce bene dai tempi della Primavera. Oggi Pasa gioca in Serie B, al Pordenone. La redazione di Passioneinter.com lo ha contattato in esclusiva per parlare del suo passato e dell’attualità nerazzurra.
Partiamo dalla tua esperienza a Pordenone: come sta andando sia a livello personale che di squadra?
“Penso che stiamo facendo un bel campionato, i risultati sono positivi. A livello personale ho deciso di venire qua perchè c’ero già stato, conosco questa squadra e sto cercando di ritagliarmi i miei spazi, davanti ho Burrai che è un giocatore importante“.
Facciamo ora un passo indietro parlando dei tuoi inizi all’Inter: che ricordo hai di quel periodo?
“All’Inter ho fatto 5 anni di giovanili, ho un gran bel ricordo della crescita fatta, sono diventato uomo e calciatore. Con la ciliegina dell’esordio in prima squadra. Ho sempre detto che l’esordio in Serie A, subentrando al posto di campioni, non dico che fu un punto dì arrivo, ma mi ha dato forza per continuare a fare calciatore, che era il mio sogno. Mi ha fatto capire di avercela fatta”.
Che sensazioni hai provato a vivere uno spogliatoio con campioni di quel calibro?
“Sicuramente c’era tensione all’inizio, come ogni volta che vai a giocare con gente più grande indipendentemente da squadra- Poi figurati con gente che vedevi in Tv e che aveva appena vinto Triplete, da brividi! Poi diventano tuoi compagni di squadra. All’inizio senti tensione e paura, poi rimane solo quella sensazione di avere la fortuna di allenarti con giocatori di quel tipo che personalmente mi hanno insegnato tanto”.
C’è qualcuno con cui hai legato di più o che più di altri ti ha aiutato con i suoi consigli?
“A livello consigli Cambiasso e Zanetti davano una qualcosa in più, ma non soltanto a me: proprio a tutti i giovani della squadra. Come rapporti avevo legato molto in particolare con Rocchi, Guarin e Juan Jesus con i quali sono rimasto in contatto anche dopo quella esperienza”.
Negli ultimi anni le giovanili dell’Inter hanno raccolto ottimi risultati, ma poi molti giocatori non sono riusciti ad affermarsi. Da cosa dipende secondo te?
“Secondo me dal periodo che ho vissuto io c’è stata una programmazione molto buona. Personalmente al tempo avevo per esempio richieste da altri club come l’Atalanta che viene considerata come uno dei settori giovanili migliori. Poi dopo Inter ha fatto un grande progetto con i giovani ed i risultati si sono visti. Perché magari non tutti si sono affermati in serie A, ma molti sì e molti altri li trovo da avversari di domenica in domenica in Serie B, quindi comunque a buoni livelli fra i professionisti”.
Spesso si dice, guardando agli esempi più virtuosi come l’Ajax ed il Barcellona, che in Italia non si punti abbastanza sui giovani. Che ne pensi?
“Beh se mi parli di Ajax non posso che essere d’accordo, perché lì ti buttano dentro appena ti vedono. In Italia si cercano giocatori pronti, forse l’unica cosa è quella. Ma non sono uno di quelli che dice che i giovani meriterebbero di giocare di più perché comunque chi lo merita davvero poi viene fuori”
Tornando all’attualità, ieri l’Inter ha di fatto confermato che in Europa League darà maggiore spazio al turnover. Tu che lo hai vissuto in prima persona, ci racconti come un club del livello dell’Inter vive una competizione come l’Europa League?
“L’Inter, sopratutto nella situazione in cui è ora, fa bene a fare turnover in Europa League. Non puoi far giocare sempre gli stessi ed in questo modo dai spazio anche a chi ha giocato meno. Sono d’accordo con il turnover che sta facendo Conte, l’Inter sai di poter vincere il campionato e dunque fa bene a puntare prima a quello”.
Oggi nell’Inter si sta ritagliando il suo spazio Esposito. Per il futuro gli consiglieresti un prestito o per un giovane è comunque importante allenarsi con i grandi giocatori?
“Allenarsi con una squadra di serie fa migliorare molto, chiaramente. Ma giocare è un’altra cosa. Quindi: se vede che ci sarà la possibilità di giocare e ritagliarsi uno spazio, ok. Altrimenti gli consiglierei di andare in prestito per giocare, penso sia la cosa più giusta”.
Che sogni, o progetti, hai per il futuro?
“Progetto per ora è finire bene il campionato, riprenderci, raggiungere la salvezza con il Pordenone. Sogni, beh sto cercando di riuscire a vivere una stagione da vero protagonista che mi possa dare possibilità di fare quel salto in più anche a livello personale. Vediamo cosa mi riserva il futuro”.
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