Un anno da protagonista assoluto della promozione in Serie A, con i suoi 24 gol in 39 presenze. Quello successivo più defilato, a far da vice in massima serie di un certo Luca Toni: Daniele Cacia è legato a doppio filo all’Hellas Verona (in ui ha militato dal 2012 al 2014), la squadra che l’Inter di Antonio Conte andrà ad affrontare fra qualche ora.
La redazione di Passioneinter.com lo ha contattato in esclusiva, per parlare con lui del match. Oggi Cacia, dopo l’esperienza al Piacenza, è svincolato, in attesa che, con la prossima stagione, possa arrivare una nuova possibilità di rimettersi in gioco.
Daniele, come stai, ti stai tenendo in forma in vista delle prossime sfide?
“Sì, mi sto allenando in attesa che possa arrivare qualche opportunità e che si possa riaprire un po’ tutto il mercato”.
Qualche interessamento è già arrivato?
“Per ora no, zero assoluto, ma credo sia normale in questo momento d’attesa è ancora tutto da definire, non credo si pensi già per la prossima stagione ad un certo tipo di giocatori. Penso che ora le squadre cerchino di più i giocatori giovani in rampa di lancio”.
Stasera l’Inter affronta l’Hellas Verona. Che ricordo hai del tuo passato gialloblù?
“Un periodo fantastico, due anni bellissimi. Il primo veramente super, il secondo insomma: ho fatto il vice-Toni, che sicuramente è stato un onore, ma ovviamente ho giocato meno. Però sono stati due anni davvero belli, ho potuto giocare in Serie A, Verona poi è una grandissima piazza, proprio tanto tanto”.
Ti sta sorprendendo quest’anno? A cosa dovrà stare attento Antonio Conte?
“Il Verona quest’anno sta facendo un campionato veramente sorprendente. Nessuno si aspettava questo tipo di percorso. Credo che la differenza la stia facendo Juric, un allenatore che aveva già dimostrato di avere la stoffa adatta. Quest’anno sta confermando quello che di buono ha fatto vedere in precedenza. Esce dalla scuola di Gasperini: credo che il suo futuro non possa che essere roseo”.
Lautaro Martinez sta attraversando un momento particolare, fra voci di mercato ed il gol che manca da qualche partita. Da attaccante, cosa passa per la testa di un giocatore in queste situazioni?
“E’ normale che un attaccante un po’ egoista lo debba essere: quando uno non trova il gol un minimo di pressione la sente. Il segreto, lo sentiamo sempre, è quello di stare tranquilli. Ma so benissimo che per un attaccante diventa dura quando non trova il gol. Io ad esempio vivo per il gol, quando ho questi periodi non riesco a stare tranquillo. Poi magari gli attaccanti moderni riescono a stare tranquilli facendo altre cose, ma io da “nove” puro non riesco a stare senza”.
Cosa manca all’Inter per colmare il gap con la Juventus, secondo te?
“Mah, domanda molto difficile. Qualcosa manca di certo, al di là della forza della Juventus. Dopo tanti anni la Juventus ha dimostrato di non avere quella forza di continuità che aveva con Allegri: neanche in Italia quest’anno stiamo vedendo quella Juve imbattibile cui siamo abituati. Quindi a maggior ragione le squadre che stanno dietro qualche domanda se la devono fare, se nemmeno così riescono a starle dietro”.
Una curiosità: in passato ti hanno cercato le big di Serie A, quando eri al Piacenza. Anche l’Inter?
“Guarda, so che quell’anno c’erano diverse grandi squadre, di sicuro Juventus e Milan. Dell’Inter ho dei bei ricordi legati ai provini fatti in passato, quando ero in procinto di passare dagli allievi nazionali alla Primavera. Erano andati anche bene. Ho un ricordo fantastico, ma poi dopo non sono mai riuscito a fare quel salto in alto per meritarmi queste grandi squadre”.
La redazione di Passioneinter.com ringrazia Daniele Cacia per la disponibilità.
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