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ESCLUSIVA PI – Regina Baresi: “Cerco di dare visibilità allo sport femminile, l’Inter nel cuore”

Oggi PassioneInter ha intervistato la leggenda nerazzurra Regina Baresi, storica figura dell’Inter femminile. Tanti gli argomenti che abbiamo toccato: dallo sviluppo del calcio femminile, alla sua carriera fino a l’Inter Women di oggi. Di seguito l’intervista testuale che potete trovare, in formato video, sul nostro canale Youtube:

É stata la tua prima estate senza preparazione estiva, un po’ diversa dal solito dopo tanti anni di lavoro intenso?

“Diciamo che non ho fatto il programma di preparazione estiva che ci dava di solito la squadra ma ho comunque continuato ad allenarmi, quindi sotto quel punto di vista non è cambiato. É cambiato il fatto di sapere che ad agosto sarei tornata in campo con la squadra, che sarebbe iniziata la nuova stagione. Quest’estate forse ancora non me ne rendevo conto, però adesso sicuramente è una cosa che mi manca per tanti aspetti, però ho altri progetti, quindi va bene così”.

Regina Baresi (@Getty Images)

Che cosa è significato per te vestire la maglia dell’Inter e quali emozioni hai provato soprattutto da capitano? (DOMANDA DI CRISTIAN –  ABBONATO TRIPLETE)

“Io sono nata con l’esempio di mio papà in casa, quindi avevo lui come riferimento che è sempre stata una figura legata al l’Inter. Il suo esempio è stato per me la cosa più importante e forse da sempre quindi ho scelto di indossare solo la maglia dell’Inter, ho avuto la fortuna di diventare capitano abbastanza presto e di poterlo essere per così tanti anni. É stato sicuramente un orgoglio perché  l’Inter è uno dei club più importanti al mondo e la maglia che ho sempre amato. Ed esserne capitano anche in stagioni così importanti in Serie A per me è sicuramente stato un orgoglio”.

Ecco hai partecipato anche ai momenti più importanti della storia recente dell’Inter Women: ti senti ancora parte di questo gruppo, visto che conosci anche tante tue compagne? Ti aspettavi un salto di qualità del genere?

“É stata la mia squadra per tantissimi anni e continuerà ad esserlo. Il mio cuore rimane comunque li, ho tante ragazze con cui ho condiviso tante stagioni. É un rapporto che rimane e che rimarrà spero ancora per tantissimo. Ci sono stati tanti acquisti si per migliorare la squadra in tutti i reparti, ma il cambiamento più grande credo sia stato sotto il punto di vista dell’allenatore. É arrivata un’allenatrice molto brava che ha raggiunto tanti successi negli scorsi anni, quindi sa cosa vuol dire vincere, sono sicura che vorrà arrivare a vincere”.

Domanda difficile: dovessi indicare una calciatrice dell’Inter di oggi che ti piace in maniera particolare, che potrebbe ripercorrere il tuo percorso?

“Come percorso non mi sbilancerei. Anche se spero che le ragazze che giocano per questa maglia abbiano anche solo in parte l’amore che ho avuto io per l’Inter. Come giocatrice posso dire Gloria Marinelli perché è una giocatrice che che fa gol e sappiamo che con i goal si vincono le partite: segna tanto, è molto presente in campo, quindi credo che se rimane concentrata con la testa può davvero fare la differenza”.

C’è un idolo maschile e uno femminile per te?

“Io ho scelto di giocare con la maglia numero 9 per Ronaldo perché ero piccolina quando ho iniziato a a vederlo giocare e mi si è aperto un mondo: è il mio idolo da sempre”.

Quanto è cresciuto il calcio femminile negli ultimi anni e quanta strada c’è da fare ancora secondo te? (DOMANDA DI STEFANO – ABBONATO TRIPLETE)

“Ci sono stati dei cambiamenti grandissimi. Quando ho iniziato io si faceva fatica a trovare una squadra femminile, anche in una città grande come Milano, quindi immagino in tutto il resto d’Italia. C’erano davvero campi poco attrezzati. C’erano staff e allenatori che lo facevano solo per passione, quindi poco preparati. Quindi rispetto a quando ho iniziato io c’è stato un cambiamento enorme. Credo che i due momenti importantissimi per la svolta del calcio femminile fino ad ora siano stati: innanzitutto il fatto che i club professionistici maschili abbiano inserito il settore femminile,  perché hanno dato la possibilità di avere staff competenti e strutture adeguate”.

“L’altro momento molto importante, come sappiamo tutti, sono stati i Mondiali. Perché l’Italia femminile si è presentata ai Mondiali senza avere nessun traguardo da raggiungere, ma ha forse raggiunto molto di più di quanto tutti si aspettavano. Ha dato molta visibilità a tutto il movimento, ha fatto avvicinare molte persone a conoscere il calcio femminile che tante volte non viene considerato ma semplicemente perché è poco conosciuto”.

Nella tua bella lettera che hai scritto quando hai annunciato il tuo addio al calcio giocato, hai parlato anche del tuo impegno nel promuovere il calcio femminile in Italia: di cosa ti stai occupando in questo momento? É questa la strada che vuoi seguire?

“Ho scelto di dare spazio al calcio femminile, ovviamente perché è sempre stato il mio sport, ma anche allo sport femminile in generale, perché credo che oltre al calcio ci siano tanti sport che meritano tutto il rispetto. Il mio primo progetto è stato Beyond che è una serie di video e un podcast che ho fatto con delle atlete ed ex atlete di tantissimi sport con magari meno risonanza, per raccontare, appunto, le loro storie e parlare di pregiudizi e stereotipi che hanno dovuto affrontare”.

“Poi io, ovviamente venendo dal calcio, parlo in prima persona di calcio femminile, cerco di dare tutta la visibilità possibile che posso dare anche nel mio piccolo, cerco sempre di dare una mano a ragazzine e bambine: molte mi scrivono e hanno difficoltà ad avvicinarsi a questo mondo, semplicemente per dei pregiudizi che sentono a scuola o perché i genitori non vogliono. Cerco sempre di essere presente, per quanto possibile, e aiutare con consigli e con visibilità, con tutto quello che posso, il calcio femminile per riuscire a fargli fare passi avanti”.

Proprio su questo tema molto del tuo lavoro, quindi passa anche dai tuoi social. Che rapporto hai con il tuo e come come gestisci la figura degli hater che sono effettivamente presenti sui social?

“Allora innanzitutto i miei social li seguo io personalmente nonostante abbia un’agenzia che mi aiuta nella gestione dell’immagine: quindi non c’è nessuno che risponde a commenti o messaggi al posto mio, è stata la prima cosa che ho scelto di fare per mantenere i miei profili autentici. Gli hater ci sono e ci saranno sempre quindi è inevitabile, anche a me capita spesso che mi fanno magari commenti fuori luogo, inopportuni o che non hanno senso in quella circostanza. Credo che se si inizia a rispondere, da queste cose non se ne esce più. Cerco sempre di evitare di rispondere a meno che non sia qualcosa di super grave, che vada fuori da ogni logica, perché altrimenti si rischia poi di dare visibilità e importanza a persone che non lo meritano”.

Simone Inzaghi (@Getty Images)

Una domanda su quest’Inter di Simone Inzaghi, ti sta piacendo quello quello che stai vedendo: ci sono buoni segnali?

“Assolutamente sì, sicuramente le due perdite di Conte e Lukaku sono state importantissime: a me Lukaku piaceva tantissimo. Però Inzaghi è un allenatore molto bravo, molto preparato: ha un gruppo di giocatori importanti, ha preso una squadra che era già formata insieme a qualche rinforzo. Credo che si stia andando nella direzione giusta, ovviamente quando si cambia allenatore e alcuni giocatori, non si possono avere già i risultati dopo alcuni mesi: ci vuole tempo e pazienza. Però siamo già sulla strada giusta ed è un ottimo punto di partenza per fare un’ottima stagione”.

Dzeko è partito molto bene, ti ci saresti vista in coppia in attacco?

“Diciamo che abbiamo due profili molto fisici, da prima punta diciamo così: forse entrambi avremmo bisogno di avere al fianco un altro attaccante che sia più. Forse sarebbe un’accoppiata migliore con Lautaro”.

Inter Women o l’Inter di Inzaghi. Chi arriva più in alto quest’anno?

“Forse quest’anno ancora l’Inter di Inzaghi. Però sono sicura che Inter Women con la nuova allenatrice possa fare grandi passi avanti”.

Alessio Murgida

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