Julio, partiamo dal tuo arrivo all’Inter, nel 2003, quando avevi già 29 anni.
“In quel momento ero molto emozionato. Una squadra così importante che ti cerca, con un allenatore argentino, Cuper. Mi stimolava molto andare in una delle tre grandi d’Italia, anche perché era una sfida, visto che in quel momento l’Inter non riusciva a vincere”.
Dopo pochi giorni dal tuo arrivo, l’impresa ad Highbury, Arsenal-Inter 0-3.
“E’ stato bellissimo. La mia prima partita da titolare, in Champions. Contro una squadra fortissima. Ricordo che avevo fiducia e concentrazione al 100%, facemmo una partita perfetta. Quel gol poi sbloccò non soltanto la partita, ma anche me, a livello personale, visto che arrivavo in una grande squadra: avevo grandi motivazioni e mi diede subito fiducia”.
I primi gol a San Siro: raccontaci la tua emozione.
“Giocare a San Siro è una cosa speciale. Ho giocato in tantissimi stadi importanti, ma San Siro… quando la gente comincia ad incitare, a cantare, a saltare. Era una carica incredibile. La cosa più bella per un calciatore è sentire che la gente canta il suo nome ed incita la squadra. Sono felice di aver giocato all’Inter in quegli anni”.
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