Pazzini gol e l’Inter torna a vincere!
Per il bel gioco ci sarà tempo, oggi contava vincere e così è stato. Un 1-0 preziosissimo che porta i nerazzurri al comando del girone con 6 punti seguito da Cska e Trabzonspor a 4 e lo sconfitto Lille a 2.
SORPRESA ZARATE – Tutti si aspettavano un’Inter con la sola punta Pazzini supportata dal rientro di Sneijder, chiamato a riaccendere la luce di una squadra che, in sua assenza, è piombata nelle tenebre. Invece ecco la sorpresa, squadra che ritrova il 4-3-1-2 con Zarate in campo per aiutare il Pazzo. Nelle file dei francesi invece a riposo l’acciaccato Landreau e fiducia al portiere nigeriano Enyeama. In attacco la difesa interista dovrà ben guardarsi dalla triade Hazard, Sow e Balmont.
BEN TORNATO WES – Un inizio di primo tempo dove ci si aspettava la aggressività dei galletti, sempre a segno nelle ultime 13 gare europee casalinghe e che nelle ultime uscite è sempre andata in vantaggio prima di essere rimontata. L’Inter invece si preoccupa molto di sistemare le falle difensive che hanno determinato le troppe sconfitte di questo inizio di stagione. Il risultato è un inizio scialbo dove i 22 in campo si preoccupano più di non subire il gioco degli avversari, piuttosto che costruire qualcosa di pericoloso. Un genio come Wes lo sa e un giovane talento come Zarate inizia a farsi il fiuto delle buone occasioni da cogliere al volo. Nasce tutto all’improvviso su una pressione a metà campo da parte di Cambiasso, Zarate di testa dà il là all’azione lanciando il folletto olandese che, con una semplicità disarmante, gli restituisce il pallone con un passaggio filtrante che sembra irraggiungibile per tutti ma non per il 28 nerazzurro che riesce a crossare di sinistro al centro dove Sneijder si fa da parte, sentendo arrivare alle sue spalle il Pazzo con gli occhi a forma di pallone in rete. Il resto è gioia perchè con un bel destro l’ex Doria porta in vantaggio la beneamata e torna a lustrare gli occhi ai tifosi. Al 21′ del primo tempo Lille 0 Inter 1. Non deve però ripetersi l’atteggiamento visto a Catania, anche se il Lille non aspetta la ripresa per cercare il pareggio ma l’Inter si fa trovare sempre attenta e anzi sul finire di tempo riesce anche a ripartire con fiducia, alla ricerca del doppio vantaggio.
FANTASMI SICULI: Il secondo tempo inizia con ancora negli occhi i 5 minuti di paura di Catania, ma a differenza di domenica l’Inter oggi ha potuto contare su uno straordinario Julio Cesar che con perfetta lucidità anticipa bene Sow lanciato a rete da uno scellerato retropassaggio di Nagatomo dopo soli 3′ minuti. Ancora Sow pericoloso poco più tardi, con un tiro deviato da Chivu che costringe il portierone nerazzurro agli straordinari, parando in due tempi. E’ ormai chiaro che il secondo tempo della gara sarà una sofferenza e per questo Ranieri corre ai ripari: dentro Obi per un ispirato Zarate, meglio coprirsi che affondare rischiando le ripartenze. Il Lille risponde con l’ingresso di Payet per Pedretti, per aumentare la pericolosità dei padroni di casa. Proprio il neo entrato fa vibrare ancora di paura i tifosi ospiti con un tiro che Julione vede all’ultimo e che d’istinto devia in calcio d’angolo. Dentro anche Stankovic, al posto di Sneijder che si siede in panchina con il ghiaccio sotto la coscia destra. L’Inter soffre molto ma resiste, il Lille non riesce a trovare gli spazi giusti, Hazard crea molto ma conclude poco e Chivu dimostra sul campo quanto detto a parole in settimana: da centrale si sente molto più sicuro. Il Lille sostituisce anche un impreciso Cole con Obragnac e, quando Ranieri inserisce Milito per Pazzini, Garcia effettua l’ultimo cambio richiamando Balmont per Gueye. I nerazzurri sudano, soffrono, rinunciano a giocare, per quello ci vuole tempo, per vincere di tempo non ce n’era più e un gol basta e avanza. Dopo il triplice fischio sui volti interisti spunta un tiepido sorriso liberatorio, l’abbraccio tra Maicon e Zanetti sembra degno della vittoria di un trofeo più che di una semplice partita. Nota positiva il primo posto nel girone, quella che deve far riflettere è che ora abbiamo più punti in Champions che in campionato. La fiducia vien vincendo, l’importante è continuare a lavorare, perchè questi giocatori tornino ad essere la squadra che noi tutti amiamo!
Lille-Inter 0-1 (0-1) Marcatori: p.t. 21′ Pazzini (I)
Lille (4-3-3): Enyema; Debuchy, Chedjou, Basa, Beria; Balmont (36′ s.t. Gueye ), Mavuba, Pedretti (18′ s.t. Payet), Hazard, Cole (30′ s.t. Obraniak), Sow. A disp.: Landreau, Rozenhal, Bonnard, Jelen, Rodelin. All. Rudi Garcia.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Motta, Cambiasso; Sneijder (22′ s.t.Stankovic); Pazzini (36′ s.t. Milito), Zarate (18′ Obi). A disp.: Castellazzi, Caldirola, Jonathan, Crisetig. All. Ranieri. Arbitro: Webb (Inghilterra)
IL MIGLIORE: Julio Cesar– tutti parlano del ritorno in campo di Sneijder per riaccendere la luce, lui in silenzio riaccende la difesa, con voli degni di un supereroe e dirigendo la difesa come un perfetto stratega.
IL PEGGIORE: Thiago Motta– è vero rientra da un infortunio, ma non è lucido nè tanto meno veloce nelle letture di gioco, troppo falloso e rischia di innervosire la gara. Da lui ci si aspetta ben altro.
IL VOTO ALL’INTER: 6.5 – Unita come poche volte prima d’ora, consapevole dei propri limiti come mai quest’anno. Trova il gol del vantaggio e poi non si siede sugli allori, si rende conto di non potersi permettere di correre rischi e utilizza tutte le energie per contenere i più giovani avversari, con tutta l’esperienza delle 100 gare europee di capitan Zanetti che qualcosa vorranno pur dire.
IL VOTO A RANIERI: 6.5- Gode la fiducia dell’ambiente, e questa è già una grande conquista negli ultimi tempi. Chiede ai suoi il compitino dopo aver colto tutti di sorpresa schierando Zarate dal primo minuto. Una scommessa, un rischio, una scossa! Scommessa vinta, così come la partita: ora però tocca al campionato!
DOMENICA CHIEVO: Domenica si ospita il Chievo, squadra capace di mettere in difficoltà l’ultra osannata Juventus di Conte. Servirà un’altra prova di carattere, o almeno di consapevolezza. Per una volta accetteremo il semplice compitino, basta che si torni ad essere l’Inter!