5 cose che abbiamo imparato da Atalanta-Inter 2-3
L'analisi a freddo del match di BergamoL’Inter trova finalmente la vittoria in uno scontro diretto in questo campionato, battendo in trasferta per 3-2 l’Atalanta di Gasperini. Analizziamo i 5 spunti che emergono da questa sfida che chiude la prima parte della stagione e lascia spazio al Mondiale.
1) Il retroscena di Acerbi
Sono piuttosto importanti le dichiarazioni di Francesco Acerbi nel pre-partita. Parlando della discontinuità dell’Inter, il difensore racconta un dettaglio importante che emerge dallo spogliatoio: “La mia sensazione è che si pensa magari di essere un po’ più forti, perché le occasioni le abbiamo sempre avute, le partite ce l’avevamo quasi sempre in mano. Manca la forza mentale, è col coltello fra i denti che si vincono le partite”. Ecco: ritrovare umiltà e voglia di lottare fino all’ultimo sarà fondamentale per la seconda parte di stagione.
2) L’Inter ora sa reagire
L’Inter è la terza squadra in Serie A per punti persi da situazione di vantaggio. Le difficoltà caratteriali di una squadra che si smontava al primo gol preso, però, ora sembrano attenuate. Anzi: dopo Bologna, con l’Atalanta arriva la seconda vittoria consecutiva dopo essere andati sotto. Bel segnale.
3) Difesa, abbiamo un problema
Non serviva di certo questa partita a capirlo, ma quantomeno lo ribadisce. Ancora due gol subiti, entrambi da situazioni di errori individuali (rigore per ingenuità di de Vrij su Zapata e Skriniar che si fa anticipare da Palomino su calcio d’angolo). Ma gli errori in un sistema difensivo non sono (quasi) mai del tutto imputabili al singolo. La mancanza di equilibrio lascia troppo esposti i difensori che, alla lunga, ne risentono. Il recupero di Brozovic sarà importante anche in questo aspetto.
4) Dzeko da rinnovo
Poco da dire. A 36 anni compiuti insegna calcio e decide partite pesanti. Può perdere qualcosa in lucidità, alla lunga, ma un giocatore così va tenuto in rosa. E se si potesse non spremerlo ma utilizzarlo con le giuste rotazioni, sarebbe ancor più devastante.
5) Nonostante tutto, siamo lì
È vero, la serie di vittorie iniziata ad ottobre con in mezzo il passo falso con la Juventus non è bastata a ridurre il gap dalla vetta. Il Napoli continua a correre e sta facendo qualcosa di straordinario, ma guardiamo a noi. Nonostante le difficoltà siamo lì, agganciati al treno Champions. E molti faranno il tifo per noi, il 4 gennaio, sperando che sia l’Inter di Inzaghi a stoppare l’inarrestabile Spalletti. Cinque sconfitte in 15 giornate di campionato sono tante, concordo, ma con zero pareggi è un dato che assume un altro significato. Non ci sono state mezze misure per questa squadra, che pur di giocare per vincere ha finito per perdere (troppo). Fa parte del percorso per tirar fuori quel coraggio che, invece, è mancato l’anno scorso?