ESCLUSIVA – Fascetti: “Interista fin da Bambino. Non è facile sostituire Moratti. Su Mazzarri dico…”
Di Pasquale Formisano
Un’infanzia a tifare i colori nerazzurri; poi la carriera da calciatore, a lottare a centrocampo, conclusa nel Viareggio, la squadra della sua città. Infine, una gloriosa carriera da allenatore, costellata da una promozione dalla Serie C alla Serie B, ben cinque dalla Serie B alla Serie A e tantissime soddisfazioni nel calcio che conta.
La redazione di Passioneinter.com ha avuto l’onore di poter intervistare in esclusiva Eugenio Fascetti, ex allenatore di Lecce, Lazio, Torino, Verona e Bari.
Buonasera Mister. Come le sembra si stia evolvendo il campionato di Serie A? Quali sono le squadre favorite?
“Ora che la Juventus ha riconquistato la vetta della classifica credo che lo scudetto sia già stato assegnato; la squadra bianconera ha una marcia in più rispetto alle altre. La vera lotta sarà per entrare in zona Champions”
E anche l’Inter può entrare nella lotta per la qualificazione alla massima competizione europea?
“Penso di si. E’ partita bene e non è per niente lontana, e poi ha un allenatore, Walter Mazzarri, molto esperto, che riesce a trarre il massimo dagli uomini che ha a disposizione. Per competere, però, ha bisogno di qualche innesto nella sessione invernale di mercato”
A proposito di mercato, pare proprio che, stavolta, si possa investire parecchio, grazie all’arrivo del nuovo presidente. Lei cosa pensa di Thohir?
“Vedremo come si comporterà. Non è facile sostituire Moratti perchè ha speso tanto e, a lungo andare, ha anche vinto parecchio. Thohir ha un compito molto difficile. Io mi auguro che investa tanto perchè c’è bisogno di denaro fresco”
Anche in queste ultime dichiarazioni si nota un certo affetto verso questa squadra. Lei non ha mai nascosto al mondo di essere interista; quali sono i ricordi più belli che ha dell’Inter, da tifoso e da allenatore?
“Mi sono appassionato all’Inter da bambino, quando giocavano campioni del calibro di Istvan Nyers, Lennart Skoglund, Faas Wilkes. Quella squadra era fenomenale. Da allora sono diventato tifoso e non ho mai smesso. Da allenatore avversario l’Inter è stata un mio talismano, un mio portafortuna, perchè l’ho battuta molto spesso: la prima volta col Verona, quando sulla panchina nerazzurra sedeva Suarez; poi col Bari, in casa o in trasferta. Ricordo ancora lo 0-1 inflitto all’Inter di Ronaldo, il fenomeno, suggellato dal 2-1 a Bari. L’anno successivo vincemmo di nuovo a San Siro per 2-3, per non parlare del 4-1 rifilato a Hodgson. Probabilmente se avessi allenato sempre contro l’Inter avrei vinto lo scudetto (ride)”.
E’ possibile rivederla in Serie A?
“No. Adesso non è possibile, ma ho tanti ricordi belli e mi bastano quelli”
La redazione di Passioneinter.com ringrazia Eugenio Fascetti per la disponibilità e la cordialità mostrate nel corso dell’ intervista.