Beccalossi e il suo viaggio calcistico tra passato e presente
Evaristo Beccalossi ex Inter e Sampdoria, squadra contro la quale i nerazzurri dovranno giocare domenica pomeriggio al Meazza, è intervenuto a Il Salotto Blucerchiato su Radio 19, facendo sì che gli ascoltatori si catapultassero in un vero e proprio viaggio tra passato e presente calcistico, senza tralasciare le sue esperienze con la maglia nerazzurra prima e blucerchiata poi: “Sono rammaricato perché alla Sampdoria non sono riuscito ad integrarmi al meglio nella grande famiglia che il presidente Mantovani aveva creato e in particolare perché, all’epoca, sulla panchina c’era un allenatore con il quale giocavo da titolare sette anni prima all’Inter. Capitava di sedermi vicino al Mancio quando non giocavo, tra noi bastava uno sguardo per intenderci, ovviamente con tutto il rispetto possibile per chi era in campo. Sono cose extracalcistiche che non valgono la pena essere ricordate”.
L’ex centrocampista, che attualmente lavora come opinionista per Diretta Stadio, si lascia a questo punto prendere da una vena malinconica, con la quale dipinge il “suo” calcio. Queste le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com: “Io ringrazio per aver giocato negli anni ’80, qualche mio compagno dei tempi dice che avremmo guadagnato di più giocando nei decenni successivi, ma uno con le mie caratteristiche non so se avrebbe giocato al giorno d’oggi. Il calcio è attuale si è molto evoluto, ora spesso si gioca tre volte a settimana tra campionato, coppe, Champions, impegni con le Nazionali, i giocatori corrono a tremila all’ora, fisicamente sono delle belve, ogni periodo ha avuto il proprio tipo di giocatori.Ai tempi nostri c’era il tempo, la voglia anche di fare delle battute in campo mentre giocavamo in stadi con 80.000 spettatori, nel calcio odierno i giocatori sono professionisti, ognuno di loro viene considerato come un’azienda per il fatturato che porta, ogni società deve mettere insieme 24 – 25 aziende per ottenere il risultato. Non dobbiamo dimenticarci che il calcio è lo sport più bello del mondo, il fatto di essere calciatori rappresenta una fortuna consentendo di diventare famosi e dei personaggi. I giocatori attuali dovrebbero avere un maggiore rapporto umano con le persone normali, non mi piace che si chiudano in se stessi, dando poco spazio all’esterno, dovrebbero essere un po’ più disponibili nei confronti dei tifosi e di chi lavora”.
Tornando quindi al presente, si parla di Inter- Sampdoria: “Sarò presente domenica a S.Siro. Bisognerà stare attenti, i blucerchiati non vanno sottovalutati anche perché ora hanno un allenatore come Sini?a Mihajlovi?, che stimo moltissimo. Arriveranno a Milano ben organizzati. D’altro canto, i nerazzurri dovranno sfruttare il momento visto che hanno l’occasione di stare nelle zone alte della classifica contrariamente alla scorsa stagione; è per questo che Mazzarri sta facendo un ottimo lavoro”.