29 Dicembre 2024

6 cose che (forse) NON hai visto in Cagliari-Inter

Le curiosità emerse dalla gara dell'Unipol Domus

Si chiude al meglio un anno molto importante per l’Inter, che batte il Cagliari nella 18a giornata di Serie A. All’Unipol Domus, i nerazzurri vicono per 3-0, grazie a un ottimo secondo tempo, che certifica l’ottimo momento di forma della squadra di Inzaghi, in vista della Supercoppa Italiana.

Ci sono, in generale, alcune curiosità nell’Inter che forse non tutti hanno notato, all’interno di una gara autoritaria, con diverse prestazioni di alto livello e segnata anche dal ritorno al gol di Lautaro Martinez. Eccone sei:

1) L’importanza dei calci piazzati si è manifestata ancora una volta. Dopo Lazio e Como, l’Inter ha trovato ancora una partita decisa dalle palle inattive. Tutti i gol, infatti, nascono dagli sviluppi di calcio di punizione o calcio d’angolo, compreso il rigore della mano di Wieteska. Preziosa su tutte la posizione di Barella capace di farsi trovare sempre libero e al posto giusto, sulle ribattute della difesa del Cagliari.

2) Se l’anno scorso erano gli avvii di gara a fare la differenza, ora la zona Inter si è spostata ad inizio secondo tempo: 12 gol nei primi 15 minuti del secondo tempo. Le ultime 3 partite di Serie A, poi sono state vinte o messe in ghiaccio sempre le abbiamo vinte o chiuse nei secondi tempi. Un segnale di maturità e ritrovata mentalità: i nerazzurri hanno la convinzione dei top team, che sanno di poter vincere le gare in qualsiasi momento.

3) All’Unipol Domus è arrivato il 14esimo clean sheet in 23 partite. I problemi difensivi che avevano caratterizzato l’inizio di stagione sono definitivamente spariti, anche in Serie A. E la prestazione di Sommer è l’emblema di questa ritrovata solidità: il portiere elvetico non ha dovuto compiere grandi parate, se non un’uscita bassa su Piccoli.

4) Non c’è solo il gol ritrovato nella partita di Lautaro Martinez. Il capitano nerazzurro è stato il numero uno per velocità media in corsa e anche per km percorsi, numeri che rispondono alle critiche sulla sua condizione fisica. Un segnale di come la mancanza del gol fosse principalmente una questione psicologica.

5) La partita contro il Cagliari ha certificato ancora una volta la crescita di Bisseck come difensore d’area, con un paio di interventi in area di rigore nel primo tempo decisivi in anticipo su Piccoli. Personalità e sicurezza sono questi gli ingredienti del suo miglioramento costante, che sta facendo rimpiangere meno l’assenza pesante di Pavard.

6) Il gol che ha sbloccato la gara di Bastoni è stata una giocata balisticamente perfetta: il suo pallonetto ha disegnato un arco perfetto, che si è depositato all’incrocio dei pali. Una giocata molto bella, ma fortuita, come ammesso dallo stesso giocatore nel post-partita di Bastoni.