A volte ritornano: Joao Mario, prove di ‘nuovo Brozovic’?
Il portoghese può essere recuperato dopo aver quasi distrutto i rapporti con l'ambiente nerazzurro? Con 'Epic Brozo' è già successo...Marcelo Brozovic da Zagabria è ormai il nuovo consolidato faro dell’Inter Spallettiana, da mesi il suo rendimento è divenuto costante e i suoi numeri in termini di chilometri percorsi e palle recuperate è davvero impressionante.
Una metamorfosi, quella del croato, iniziata proprio nel momento in cui toccò il fondo in quel pomeriggio dell’11 febbraio 2018 durante Inter-Bologna: Marcelo non era in un buon periodo, dava sempre quella sensazione di sufficienza che ai tifosi provocava fastidio, era a tratti persino irritante con il suo atteggiamento. In quella gara Spalletti decide di sostituirlo con Rafinha, e il popolo nerazzurro fischia il croato che, uscendo, rivolge un applauso polemico ai propri tifosi. Il tecnico di Certaldo a fine partita dichiarò: “È lui ad autoescludersi”.
Ma quel giorno una molla deve essere scattata nella testa di Brozo, perché da lì in poi non ha più sbagliato una partita e ha risalito le gerarchie nerazzurre fino a diventare un elemento insostituibile. Certo, il merito va in buona parte a Spalletti che gli ha trovato la giusta collocazione al centro del campo, in posizione più arretrata rispetto al passato. Brozo ha il piede buono, sa distribuire i palloni con grande saggezza e l’apice della sua esperienza nerazzurra lo sta vivendo proprio in questo momento. Spalletti lo ha responsabilizzato consegnandogli le chiavi del centrocampo e, piazzato davanti alla difesa con due mezzali che sostengono la manovra, ha fornito le sue migliori prestazioni di sempre (derby e trasferta con la Lazio).
Proprio in occasione della trasferta all’Olimpico, Spalletti ha regalato ai tifosi nerazzurri una nuova speranza schierando a sorpresa un Joao Mario rivelatosi tra i migliori dei suoi. Il portoghese ha fornito una prestazione di tutto rispetto che fa ben sperare in ottica di un suo impiego anche nei prossimi impegni. Quello che accomuna Joao Mario e Brozovic è proprio il contesto in cui entrambi i giocatori si sono ritrovati e han cercato di uscirne da professionisti. Il portoghese ha toccato il fondo del suo rapporto con l’Inter nel momento in cui, ceduto in prestito al West Ham, fece delle dichiarazioni poco eleganti nei confronti del club che deteneva e detiene il suo cartellino. Fu un grosso errore, perché gli Hammers non lo riscattarono. Lui dichiarò che “non aveva senso tornare all’Inter”, ma il contratto non si può ignorare e la cosa più intelligente da fare era rimettersi al lavoro con impegno per provare a riscattarsi.
Joao Mario è stato considerato “fuori rosa” un po’ da tutto l’ambiente, escluso anche dalla lista Uefa per la Champions League, ma non si è dato per vinto. Lo staff tecnico nerazzurro ha confermato che in questi mesi il giocatore si è impegnato e ha lavorato molto bene in allenamento, e in realtà la sua presenza dal primo minuto all’Olimpico era più che giustificata e meritata. Per la prima volta da quando è arrivato, il portoghese non ha semplicemente disputato una buona partita, ma ha convinto anche con il suo atteggiamento in campo: molto mobile, buon pressing e parecchi scambi e verticalizzazioni. Con qualche errore, certo, ma va considerato che non giocava da mesi in una gara ufficiale e che è sembrato davvero un lontano parente del giocatore che un anno fa trotterellava allegramente per il campo senza incidere mai.
60 minuti giocati dopo mesi non sono assolutamente una certezza del suo recupero, ma alla luce dell’esperienza già vissuta con Brozovic i tifosi nerazzurri ci sperano e ci credono nel recupero del portoghese, che sarebbe davvero prezioso in ottica turnover visti i molteplici impegni. A volte toccare il fondo serve a darsi la spinta per risalire. Chi vuole scommettere sul numero 15 nerazzurro si faccia avanti.
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