“El Jardinero“. Un soprannome singolare, per un giocatore unico. Alzi la mano chi non ricorda Julio Ricardo Cruz. Pur non vedendovi siamo sicuri che nessuno di voi – età permettendo – abbia protratto la mano verso il cielo. Il 10 ottobre di 46 primavere fa, a Santiago del Estero in Argentina, nasceva proprio lui: un giocatore che, con la maglia dell’Inter e non solo, ha saputo rapire i cuori dei tifosi. Anzi, un giocatore che ha saputo curare in maniera perfetta il giardino dei cuori dei tifosi.
Partiamo dal principio per riavvolgere il nastro della sua carriera. Nasce calcisticamente nel vivaio del Banfield, dove gli attribuiscono il suo apodo, il suo soprannome. Una delle più personali caratteristiche del calcio argentino. E’ lo stesso Julio a spiegare il perché del nome “jardinero”: “In realtà non ho mai lavorato come giardiniere. Mi piaceva girare su dei mini-trattori che servono per curare il prato del campo. Il direttore del Banfield mi vide lì sopra e mi chiese di tagliare l’erba per permettere gli allenamenti della prima squadra. Ed io lo feci”. Dopo le belle prestazioni in questa squadra, è il River Plate a puntare su di lui: in una stagione a Buenos Aires vince Apertura e Clausora, prima di strappare il pass per l’Europa dove ad attenderlo c’è il Feyenoord. In Olanda fa benissimo e vince un campionato ed una Supercoppa olandese, mantendendo l’incredibile media di più di un gol ogni due presenze.
Il primo club a puntare su di lui in Italia è il Bologna: in terra rossoblu si fa notare più per la pesantezza dei gol che per la quantità di essi. Ed ecco che l’Inter, nel 2003, decide di acquistarlo per sostituire il partente Hernan Crespo, suo connazionale. Si presenta al pubblico interista con un delizioso gol contro l’Arsenal, poi la sua storia parla da sé: tanti gol nei derby contro il Milan, tanti gol nei derby d’Italia contro la Juventus. Diventa un idolo indiscusso della tifoseria nerazzurra, tanto da diventare uno dei giocatori simbolo della storia del club. E’ proprio l’Inter ad inserirlo all’interno delle 110 storie per spiegare l’Inter al mondo. In nerazzurro vince quattro scudetti, tre Supercoppa Italiana e due Coppa Italia. L’addio ai colori nerazzurri arriva nel 2009, firmando per la Lazio, prima della storica stagione del Triplete dell’Inter. Sarebbe stata la perfetta chiusura del cerchio per un giocatore come lui. Beffardo destino in quel caso, ma che mai potrà cancellare l’affetto della gente dell’Inter nei suoi confronti.
TANTI AUGURI, JARDINERO!
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