Uno dei più grandi “what if?” della storia del calcio moderno, e italiano, è sicuramente l’ex attaccante nerazzurro Adriano. Il brasiliano, soprannominato l’Imperatore, trascorse cinque anni della sua carriera all’Inter, mostrando un repertorio, secondo solamente a pochissimi. Forza fisica, tecnica, senso del gol, dominio in area d rigore: attaccante completo che reggeva l’attacco da solo, ma che contraddistinto purtroppo da una mentalità ed un carattere troppo fragile. La storia del suo declino, purtroppo, la conosciamo tutti, ma nonostante ciò sono impossibili da dimenticare i suoi 74 gol con la maglia dell’Inter in 177 presenze.
E lui, Adriano, proprio con un gol si presentò per la prima volta ai tifosi nerazzurri. Era il 14 agosto del 2001 e a Madrid, al Santiago Bernabeu, si gioca un’amichevole di lusso estiva tra Real Madrid ed Inter. Il punteggio è di 1-1 grazie alle reti di Vieri e Hierro, quando all’85° proprio Vieri viene sostituito da un giovane brasiliano sbarcato a Milano da una settimana in cambio di Vampeta, con il numero 14 sulle spalle. Da lì, in quelli 8 minuti successivi succede di tutto. Adriano mostra tutto il meglio di sè, con dribbling, accelerazioni, strappi e falli subiti. Uno lo subisce proprio all’ultimo minuto dal limite dell’area di rigore. Quello è il suo gran finale. La posizione era semi-centrale, Seedorf già pregusta un tiro a giro, ma Cuper ordina di farla battere proprio ad Adriano. Ne esce una cannonata a quasi 180km/h che si infila dritta in rete dopo aver sbattuto sulla parte bassa della traversa. Casillias rimane immobile. Un tiro imparabile, impresso nella memoria dei tifosi, che regalò la vittoria all’Inter e che spianò la strada a quello che sarebbe diventato uno dei più amati giocatori nerazzurri: l’Imperatore.
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