Il Siena, squadra che evoca dolci ricordi al popolo interista. Le sfide tra nerazzurri e bianconeri toscani hanno significato molto di più di una semplice partita di campionato per l’Inter in diverse occasioni. Come dimenticare lo scudetto del triplete festeggiato all’Artemio Franchi, ma oggi ricorre l’undicesimo anniversario di un’altra grande conquista avvenuta l’anno prima: il 17esimo scudetto.
Siamo alla terzultima giornata di campionato. A San Siro l’Inter si prepara ad una passerella insieme ad un Siena già salvo. I nerazzurri hanno, infatti, l’aritmetica certezza di mantenere lo scudetto sul petto, in virtù della sconfitta del Milan contro l’Udinese nell’anticipo del 16 maggio.
Il quarto titolo consecutivo, il primo della gestione Mourinho, viene festeggiato con un 3-0 senza appello. Il match è chiaramente più a tinte nerazzurre che bianconere, con un Ibrahimovic in prima linea voglioso di segnare per vincere la classifica di capocannoniere. La prima azione davvero pericolosa si verifica al 25’ con un cross dalla sinistra di Chivu a premiare l’inserimento di Balotelli, che al momento del tiro alza troppo la sfera. Tutto fermo, però, per fuorigioco. L’assedio dei ragazzi di Mourinho si concretizza al 44’. Una punizione di Balottelli dall’out sinistro trova la respinta di Curci in uscita. Dalla distanza esegue il solito bolide Stankovic respinto dallo stesso portiere. Sulla corta ribattuta si fionda Cambiasso che appoggia da pochi passi in rete.
Si va al riposo con il morale alle stelle: scudetto da festeggiare a fine gara e partita in controllo e già ben indirizzata. La ripresa parte subito con una grande emozione. Al 51’ Figo alimenta un contropiede, lanciando Balotelli nel buco della difesa del Siena. L’italiano si trova a tu per tu con Curci, saltato in grande stile e pallone appoggiato in porta.
I bianconeri non si danno per vinti e vanno vicini a riaprire l’incontro. Calaiò salta più in alto di tutti su un cross al 53’ colpendo il palo pieno. L’Inter chiude definitivamente i conti al 75’ con un grande recupero palla a centrocampo di Cambiasso, che trasforma l’azione da difensiva in offensiva. Palla per Mancini, pronto a prendersi campo e arrivare al limite dell’area. Sul lato opposto si fa vedere Ibra, servito e indirizzato verso il gol. Lo svedese controlla e spedisce la sfera sotto le gambe del portiere, gonfiando la rete per la 23esima volta in campionato (poi chiuderà l’annata a 25). Al 78’ c’è gloria anche per Paolo Orlandoni. Ghezzal tenta la conclusione da posizione defilata sulla sinistra, la palla sta per insaccarsi sotto la traversa ma il portiere nerazzurro si rende protagonista di una parata da applausi.
Il cronometro scorre veloce verso la fine della partita, momento in cui l’Inter si lascia andare alla consapevolezza di aver raggiunto in anticipo e nel migliore dei modi un obiettivo scudetto mai in discussione.
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