Accadde Oggi – 29 luglio 1945: nasceva Mircea Lucescu, l’allenatore che sostituì Simoni senza successo
Era il 1998-’99 e il tecnico rumeno durò solo 17 partiteAnnata partita con grandi ambizioni, poi conclusa come peggio non si poteva. L’Inter ha nella stagione 1998-’99 una delle sue più strane e controverse campagne dell’intera storia. Tra i protagonisti di quell’incredibile chiaroscuro troviamo l’uomo chiamato a sostituire un certo Gigi Simoni: Mircea Lucescu, oggi in festa per il suo 75esimo compleanno.
L’allenatore rumeno è ricordato in Italia per i suoi trascorsi all’Inter, dove in poco tempo non è riuscito a raccogliere degnamente il testimone del suo predecessore.
La stagione 1998-’99 comincia con Simoni in panchina, confermato da Moratti dopo aver vinto la Coppa Uefa e ben figurato in campionato. Ritornata in Champions, se pur con un gioco che non soddisfaceva a pieno il presidente, la squadra riesce a superare i gironi (battendo anche il Real Madrid campione in carica), approdando ai quarti. Il rendimento in Serie A è, però, deludente, considerando i troppi alti e bassi. L’infortunio di Ronaldo aggiunge un carico importante nell’equilibrio di squadra, spezzato definitivamente quando lo stesso Moratti decide di sollevare dall’incarico Gigi Simoni. Il ribaltone in panchina ci porta a parlare dell’uomo del giorno: Lucescu. Scelto come successore dell’italiano, il tecnico rumeno aveva precedenti in Italia con Brescia, Reggiana e Pisa.
L’era Lucescu, iniziata il 6 gennaio 1999, dura abbastanza poco: 17 partite e solo 4 vittorie. In mezzo anche l’eliminazione ai quarti di Champions contro il Manchester United. Il rendimento dell’Inter è decisamente altalenante. Si passa dalle larghe vittorie a San Siro come il 5-2 alla Lazio o il 6-2 Venezia, alle sconfitte con Bari e Sampdoria in trasferta. Dal 14 febbraio al 21 marzo, giorno in cui si concretizzarono le dimissioni di Lucescu, furono giocate 10 partite consecutive senza vittoria. Un andamento da crisi profonda, con un’Inter ormai senza obiettivi e con nessuna certezza. Sulla panchina quell’anno arrivarono anche Castellini e Hodgson, ma entrambi non riuscirono ad invertire una rotta ormai segnata, chiudendo il campionato lontano dal vertice, all’ottavo posto.
Accantonando la parentesi interista, Lucescu resta comunque un allenatore di successo. La bacheca è di prestigio: una Serie B vinta con il Brescia nel ‘92, due campionati turchi e ben otto ucraini, tra le altre. Le vittorie più significative restano, però, quelle arrivate in campo europeo: una Coppa Uefa con lo Shakhtar Donetsk nel 2009 e la Supercoppa europea alla guida del Galatasaray nel 2000. Insomma, il riscatto post Inter è arrivato in grande stile.
L’ottima carriera di Lucescu, ora senza squadra, è stata maggiormente legata allo Shakhtar Donetsk con cui ha collezionato 535 partite, seguito dal Galatasaray con 102.
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