Quasi due anni senza gol. Un’eternità per qualsiasi attaccante. Ancora di più se quell’attaccante era, all’epoca, il più forte del mondo. Tanto ha dovuto aspettare Ronaldo per tornare a segnare dopo i due tremendi infortuni riportati prima il 21 novembre 1999, quando si lesionò il tendine rotuleo del ginocchio destro contro il Lecce, e il 12 aprile 2000 poi, quando nella finale di andata di Coppa Italia contro la Lazio il ginocchio cedette di nuovo, a sei minuti dal suo ingresso in campo, e il tendine si ruppe completamente.
Per tornare a vederlo gioire con quel sorriso inconfondibile sul volto si è dovuto aspettare fino al 9 dicembre 2001, quando l’Inter fece tappa a Brescia, per affrontare la squadra di Carlo Mazzone. Quella fu anche una delle pochissime partite in cui i nerazzurri ebbero il privilegio di sfoggiare un tridente da sogno: Ronlado-Vieri-Recoba. Dopo un buon inizio di gara, con occasioni da entrambe le parti, ecco che al 19° minuto accadde quello che tutti aspettavano: Ronaldo lanciato da Vieri, si presenta solo davanti a Castellazzi, e lo imbuca con la freddezza del fuoriclasse. Uno sguardo veloce al guardalinee che tiene abbassata la bandierina e l’esultanza liberatoria di chi è tornato a fare quello che più ama. Un gol che aprì una partita che, per onor della cronaca, finì per 1-3, grazie alle reti di Tare e la doppietta del solito Bobo Vieri.
Ma ciò che più importò in quel pomeriggio d’inverno fu ritrovare il genio e la felicità del numero nove brasiliano, che nonostante tutto non si era ancora stancato di deliziare il mondo del calcio con la sua classe infinita.
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