6 Marzo 2019

Acquafresca: “L’Inter mi cercò, avevo anche trovato casa. Il triplete? Mi sento di aver contribuito perché…”

Il centravanti a fine stagione andrà in scadenza con il Sion

Robert Acquafresca, Getty Images

Oggi in forza al Sion, Robert Acquafresca ha ancora una voglia matta di giocare e sentirsi importante. A fine stagione il suo contratto andrà in scadenza, ma il centravanti di origine piemontese non ha assolutamente voglia di smettere, anzi. Come riferito ai microfoni di gianlucadimarzio.com, ha intenzione di sposare un nuovo progetto perché come calciatore si sente più che vivo. Fresco di convocazione nell’inedita Nazionale Sarda, l’attaccante ha raccontato una vicenda che risale ai tempi dell’Inter del triplete, quando per poco aveva sfiorato il ritorno in nerazzurro. Ecco le sue parole.

INTER SFUMATA –  “Nel 2009 mi chiamò Ausilio, la segretaria di Moratti mi consigliò perfino dove prendere la casa. Zona San Siro, c’erano Ibra e Cambiasso, vicino alla PinetinaDopo qualche giorno Branca mi disse che erano cambiate delle cose. Sfumò tutto, ci rimasi male. Qualche giorno dopo si giocò Cagliari-Inter, il 24 maggio 2009: “Segno il gol decisivo, poi esulto come un pazzo. Ero pieno di rabbia, va bene così dai. Avrei potuto fare di più, molto di più. Ma è andata così”.

FINITO AL GENOA – “Io, Bonucci, Ranocchia e altri rientrammo nell’operazione con Milito e Thiago Motta, si può dire che ho contribuito al successo. Il rifiuto al Napoli? Non era la squadra di oggi, ma ricordo le chiamate di De Laurentiis. Dissi ‘no’ a parecchi soldi, ma avevo preso un impegno. Il Genoa giocava in Europa”.

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