Dopo aver assistito ai primi anticipi affascinanti e ricchi di gol di ieri, quest’oggi tutti i riflettori della domenica saranno puntati sul vero big-match della 13esima giornata tra Inter e Napoli. I nerazzurri di Simone Inzaghi ospiteranno a San Siro l’ex Luciano Spalletti e la sua formazione che al momento si ritrova al comando della classifica con 7 punti di vantaggio rispetto alla squadra interista. Intervistato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Lele Adani ha approfondito quelli che potranno essere i principali temi tattici della gara, individuando in Lautaro Martinez e Lorenzo Insigne i possibili uomini-chiave delle rispettive compagini. Ecco l’analisi dell’ex centrale:
Lele, immagini di essere Simone Inzaghi e di dover attaccare la miglior difesa della A. Qual è il primo pensiero?
“Allargare la difesa del Napoli togliendo punti di riferimento e accompagnando con le mezzali. Correa e Lautaro possono svolgere bene questo compito”.
Adesso immagini di essere Luciano Spalletti e di dover mettere in difficoltà una difesa a tre che nell’area di rigore concede poco. Qual è il primo pensiero?
“Allungare la difesa nerazzurra sfruttando la forza di Osimhen e mettendo Insigne nella condizione di fare il due contro uno sulla trequarti dialogando con Zielinski o con Mario Rui quando sale.E per creare spazio tra difesa e centrocampo serve proprio che Osimhen vada in profondità costringendo i centrali ad abbassarsi”.
Cosa chiederebbe stasera a Brozovic e Fabian Ruiz?
“Da Brozovic vorrei che oscurasse i passaggi per Osimhen e poi che mandasse fuori tempo la pressione del Napoli con giocate precise. A Fabian chiederei di fare molto bene la prima uscita da dietro e poi di seguire, come fa spesso, l’azione anche nella trequarti avversaria per rifinire o concludere. Tanto gli coprirebbe le spalle Anguissa, che è giocatore di occupazione, interdizione, equilibrio”.
Viceversa, come si rallenta o si sporca la costruzione altrui?
“L’Inter può alternare la pressione alta o la densità bassa. Se aggredisce, il primo compito è dell’attaccante che deve oscurare il passaggio tra i centrali e Fabian Ruiz. Per quanto riguarda Brozovic, invece, di solito ha sempre un avversario che si occupa di lui e potrebbe essere Zielinski”.
Il Napoli è più perforabile dall’esterno. E’ ipotizzabile un’azione palla avanti sulle punte, poi palla indietro e di nuovo in avanti sfruttando i tagli delle mezzali?
“Un’idea che mi piace, soprattutto se l’Inter dovesse avere il controllo del gioco. Lo spazio in cui il Napoli è vulnerabile è quello che si apre tra centrale e terzino: l’ideale per Barella e Calhanoglu”.
Il Napoli ha parecchie opzioni per andare al tiro. Questo complicherà la fase difensiva dell’Inter?
“Sì, perché il Napoli ha tanti giocatori che sanno mettere la palla, ma anche raccoglierla. E se non lo pressi, devi essere pronto ad assorbire i tagli”.
Inzaghi ha due dubbi: Correa-Dzeko e Calhanoglu-Vidal. Chi sceglierebbe?
“Nel primo caso è una decisione fisica: se Dzeko fosse al top, sceglierei lui. Altrimenti Correa. A centrocampo Calhanoglu è in crescita e si merita di giocare”.
Il duello a distanza tra gli incursori Barella e Zielinski può indirizzare la gara?
“Certo. L’Inter ha bisogno di capire come sta Barella, che è imprescindibile anche per il senso di sacrificio. Quando gioca, Barella trasmette entusiasmo. E se è al top fisicamente diventa anche più forte tecnicamente e cerca la giocata. Bisogna vedere come sta, perché in Nazionale non era il solito Barella. Zielinski è il contrario: molto forte tecnicamente, usa destro e sinistro, ma deve essere un po’ trascinato”.
Darmian è tra i giocatori più sottovalutati del campionato?
“Lui sa qual è il suo ruolo e non tradisce mai. Darmian, D’Ambrosio e un altro paio di giocatori con la stessa ‘testa’ rendono lunga e forte la rosa nerazzurra”.
Lele, quali saranno gli uomini-chiave della sfida?
“Scelgo due giocatori sotto pressione: nell’Inter Lautaro, che non segna da un po’, e nel Napoli Insigne, che non è stato bravo in Nazionale ma può fare la differenza a San Siro”.
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