Novità importanti nella vicenda riguardante l’accordo tra Inter e Betsson Group, gruppo proprietario di Starcasinò.sport, probabile nuovo main sponsor dei nerazzurri a partire dalla prossima stagione. L’unico feno, infatti, è quello imposto dal Decreto Dignità, che però potrebbe essere presto superato.
Lo ha affermato il il commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), Massimiliano Capitanio, in un’intervista esclusiva ad Agipronews. Questi alcuni estratti delle sue parole:
BETSSON – “Il sito è di intrattenimento sportivo, finché resta tale non mi sembra rientri nella fattispecie vietata dal Decreto Dignità, basta che rispetti quanto previsto dalle linee guida Agcom. Già dalle prime istruttorie in tema di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’Autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c’è alcun riferimento al gioco ai sensi delle linee guida, nel sito di informazione non figurano elementi, loghi e grafiche che possono configurare una pubblicità indiretta del relativo bookmaker e spingere in qualche modo l’utente a giocare”.
DECRETO DIGNITÀ – “Auspicabile cambiare la norma: sistema sanzionatorio per sale giochi e operatori online poco proporzionale. Le leggi le fa il Parlamento, l’Agcom è solo chiamata ad attuarle e ad indicare al decisore le eventuali criticità. Già nel 2019, l’Autorità ha sottoposto al Governo una segnalazione in cui evidenziava alcuni aspetti problematici della norma e auspicava un intervento di riforma della materia. Ritengo che quelle valutazioni siano ancora condivisibili soprattutto per quanto riguarda la poca proporzionalità del sistema sanzionatorio che limita molto il potere dell’Autorità nel modulare il “peso” della sanzione visto che il minimo comminabile è uguale per tutti ed è un valore molto alto: 50.000 euro. Pertanto, secondo la norma una piccola sala giochi che affigge un cartellone, magari di misura ridotta e nei pressi dell’ingresso, è sanzionabile come una società il cui core business è produrre video promozionali del gioco d’azzardo, diffusi anche sulle grandi piattaforme online”.
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