19 Gennaio 2015

Allan: tutta la verità sul giocatore dell’Udinese

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di alcuni degli obiettivi di mercato dell’Inter: dopo Lucas Leiva e Mario Suarez, oggi tocca al mediano brasiliano dell’Udinese Allan. Classe 1991, Allan è in forza all’Udinese dal 2012, quando arrivò alla corte di Guidolin assieme a Willians, all’epoca più reclamizzato dai media di lui come elemento di valore. Ex compagno di squadra di Coutinho al Vasco da Gama, il brasiliano è da più parti accostato all’Inter che, come sappiamo, pare sia alla ricerca di rinforzi per il centrocampo vista anche la possibile rescissione consensuale con M’Vila, il quale, al momento, sembra non rientrare nei piani di Mancini, come lo stesso mister ha confermato ieri nel corso della conferenza stampa previa l’impegno di oggi in campionato contro l’Empoli.

Per conoscere meglio Allan, abbiamo pensato di chiedere a Stefano Giovampietro, giornalista di UdineseChannel e collaboratore di MondoPallone.it. Stefano gode di un osservatorio privilegiato in quanto volto (anche se lui preferisce dire “occhi”) del canale tematico dedicato alle Zebrette e conosce perfettamente le caratteristiche di ogni calciatore attualmente agli ordini di Stramaccioni, dunque ci è parso naturale chiedere a lui, fine intenditore del calcio tutto, lumi sul mediano verdeoro e su un possibile investimento nerazzurro che lo coinvolga.

Ciao Stefano e grazie mille per la cortesia e la disponibilità dimostrateci. Dunque, cerchiamo di andare con ordine: per prima cosa, ci puoi dire che giocatore è Allan? Caratteristiche, ruolo, peculiarità tattiche e via dicendo.

Allan è un giovane centrocampista brasiliano di 23 anni che è sempre stato impiegato, nel primo biennio qui a Udine con Guidolin, come “uomo di protezione” dei compagni, “mastino” di centrocampo, col compito specifico di recuperare palloni e di bloccare l’azione avversaria. Quello è sempre stato il suo dovere e l’ha sempre fatto bene: se si controllano le statistiche complessive della Serie A sulle palle recuperate, i tackle e dati di questo tipo si noterà sempre che Allan è tra i migliori fin dal suo arrivo in Italia. Adesso, con Stramaccioni, gioca davanti alla difesa Guilherme e Allan sta avendo un’evoluzione tattica perché, da uomo di rottura, il suo gioco si sta sviluppando più a tutto campo, con una maggior attitudine box-to-box potremmo dire. Di fatto, si sposta di più in proiezione offensiva e attacca di più l’area avversaria (chiaramente continua a recuperare palloni, ovviamente) ma, se negli anni scorsi ha faticato a vedere la porta e solo quest’anno ha trovato il primo gol in partite ufficiali con l’Udinese, in Coppa Italia (appena replicato ieri in Serie A, NdR), in questa stagione pare star crescendo bene anche da questo punto di vista e può senz’altro migliorare ancora in questo aspetto del suo gioco, dando beneficio a sé e ai compagni. Al riguardo posso raccontare un aneddoto: lo scorso anno fece gol in amichevole – tra l’altro di pregevole fattura – e ci fu una simpatica scenetta con Guidolin che si era inginocchiato davanti a lui in un coro di “finalmente!”; direi infine che la porta per ora non la vede granché.

È comunque un giocatore che il suo lo fa e lo fa bene ma, per quanto sia pur sempre un brasiliano e dunque i suoi piedi non siano pessimi, non fa della giocata verticale il suo marchio di fabbrica e, quando prova a sviluppare il gioco in profondità, direi che gli riesce sì e no una volta su due. Il suo forte è recuperare il pallone, magari saltare anche l’uomo e compiere buone progressioni palla al piede ma poi non ha una visione di gioco tale da riuscire a mettere in porta il compagno con una giocata profonda, pecca un po’ in sede di ultimo passaggio.

Dal punto di vista umano e professionale, poi, niente da dire: so che è una frase fatta ma, agli allenamenti, Allan è davvero il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Si impegna sempre al 100%, lavora tanto e bene e dal punto di vista della disponibilità al sacrificio e della volontà di crescere e migliorare non gli si può dire assolutamente nulla. È un bravissimo ragazzo, molto simpatico e molto apprezzato dallo spogliatoio e con gli altri brasiliani in rosa ha messo in piedi una piccola colonia verdeoro: ridono, scherzano e stanno sempre in allegria, magari facendo anche un po’ di sano casino ogni tanto, ma poi al campo d’allenamento non si concede mai sconti. Sempre concentrato, Allan è ormai uno degli imprescindibili della squadra sin dai tempi di Guidolin, difatti basta guardare le statistiche per notare che salta solo le partite in cui è infortunato o squalificato, mentre per tutte le altre è a tutti gli effetti un irrinunciabile, tanto per Stramaccioni quanto per Guidolin negli anni scorsi.

Da come lo descrivi pare proprio che Allan abbia il tipo di profilo che piace tantissimo anche ai tifosi. In ogni club, infatti, la tifoseria tende più ad adottare il giocatore che lotta sempre, non molla mai, dà tutto ogni partita… È così anche col mediano verdeoro?

Certamente, Allan è amatissimo dai tifosi che apprezzano proprio la sua attitudine da guerriero. All’Udinese c’è un premio interno annuale, una specie di Pallone d’Oro che viene assegnato ogni stagione a un giocatore bianconero: quest’anno è arrivato secondo dietro soltanto a Di Natale, mentre l’anno scorso l’aveva addirittura vinto. La tifoseria gli è molto affezionata e lui ricambia: in Friuli sta benissimo e sa di aver trovato un ambiente che gli consente di arrivare a sviluppare il suo pieno potenziale senza particolari pressioni… Probabilmente anche per questo ha rifiutato varie offerte che erano arrivate per lui la scorsa estate, sa che a Udine c’è l’ambiente più idoneo per lui, al momento.

Il brasiliano ha mai giocato in un 4-2-3-1 come quello su cui pare orientato Mancini adesso? Non mi sembra un modulo particolarmente in voga a Udine…

No, in effetti no. Quest’anno Stramaccioni l’ha usato solo una volta, contro il Torino, perché era in piena emergenza, e ti posso dire che quella non è stata senz’altro la miglior partita di Allan che, come alcuni dei suoi compagni, era piuttosto spaesato dalla disposizione in campo della squadra (in quell’occasione fece coppia con Pinzi). D’altra parte all’Udinese è ben radicata ormai da anni la difesa a tre, che con Guidolin, in particolare, era un assoluto dogma. Stramaccioni talvolta difende anche a quattro ma perlopiù a partita in corso o quando deve far fronte a delle emergenze. Tornando ad Allan, forse lui non ha ancora la sufficiente esperienza tattica per adattarsi immediatamente a cambi di modulo repentini, gli manca forse ancora un po’ di acume nel gioco, da quel punto di vista.

Ciononostante stiamo pur sempre parlando di un giovane, che ha ampi margini di miglioramento ma che non è ancora arrivato a piena maturazione; al momento direi che non è un elemento che possa far fare il salto di qualità a quelle squadre – tra le quali c’è l’Inter – che puntano ad arrivare tra le prime cinque, direi. Può crescere ancora, questo è certo, ma al momento non lo definirei “pronto” per quel tipo di palcoscenico. Oltre a questo, se ipoteticamente andasse all’Inter e si dovesse trovare a far coppia con Medel o Kuzmanovic, per dire, probabilmente la mediana nerazzurra mancherebbe della qualità necessaria e i quattro davanti potrebbero soffrire parecchio l’assenza di palloni giocabili. Allan è un giocatore che atleticamente è adatto a un simile schieramento perché corre per quattro, ma avrebbe bisogno un compagno dotato di visione di gioco al suo fianco, questo è indubbio; sarebbe interessante vederlo giocare assieme a Guarin, più incline alla ricerca di uno sviluppo verticale del gioco che non accoppiato a un altro mastino, col quale ci sarebbero senz’altro difficoltà nella gestione del possesso. Non mi stanco di ripeterlo: il brasiliano è un giocatore “di protezione”, abile a difendere e “schermare” il compagno di reparto più dotato tecnicamente, per questo lo vedrei bene col colombiano in un ipotetico centrocampo interista.

Ma una cessione del ragazzo, anche indipendentemente dal fatto che vada proprio all’Inter, come la vedi?

Difficile. Ai Pozzo non piace molto privarsi dei giocatori fondamentali a gennaio e, se proprio devono farlo, di sicuro accettano solo offerte più elevate di quello che è il prezzo effettivo del calciatore richiesto dagli altri club. Relativamente all’Inter, che ha già fatto degli investimenti importanti questo mese, di certo, se vuole Allan, dovrà accodarsi a questa politica societaria dell’Udinese: a gennaio nessuno va via se non per offerte irrinunciabili e, diciamo così, fuori mercato, pertanto ci vorrà qualcosa in più rispetto alla normale quotazione del giocatore affinché la dirigenza friulana lo lasci andare.

Come accennavo prima, poi, già in estate la società e Allan, di comune accordo, hanno rifiutato delle offerte che erano arrivate soprattutto dall’estero, alcune delle quali importanti. Ma al ragazzo piace stare qui e sa che può crescere serenamente a Udine, così come tutta la società lo reputa un elemento cardine del progetto, attualmente. In definitiva, non credo proprio che Allan verrà ceduto in questa finestra di mercato nonostante, come si dice sempre, le vie del calciomercato siano infinite.

LEGGI ANCHE: TUTTA LA VERITÀ SU LUCAS LEIVA, CENTROCAMPISTA DEL LIVERPOOL!

LEGGI ANCHE: TUTTA LA VERITÀ SU MARIO SUAREZ, MEDIANO DELL’ATLETICO MADRID!

Tutta la redazione di PassioneInter.com tiene a ringraziare Stefano Giovampietro per il tempo, la pazienza, la competenza e la gentilezza dedicataci.