18 Settembre 2013

Alvarez a tutto campo: “San Siro pieno, bellissimo. Sono privilegiato perché…”

Autore di un ottimo inizio di stagione Ricky Alvarez sembra voler guardare soltanto in avanti, continuando a migliorarsi partita dopo partita. Questo almeno è ciò che si può dedurre dalle sue dichiarazioni, rilasciate alla trasmissione InterNOS di Inter Channel che andranno in onda sul canale tematico nerazzurro questa sera alle 21:00.

STAGIONE – Si parte con una breve analisi di queste prime 4 partite ufficiali giocate dall’Inter: “Abbiamo iniziato bene, ma è ancora l’inizio dobbiamo migliorare tante cose, ma credo che si stia vedendo il lavoro che abbiamo svolto in ritiro. Manca ancora tantissimo, bisogna andare avanti con tranquillità“.

TIFOSI –  Sul notevole entusiasmo dimostrato dai tifosi per questo buon avvio dell’Inter in campionato Alvarez dichiara che loro “ci stanno accompagnando, come sempre, e noi stiamo facendo il nostro dovere in campo. Contro la Juventus è stato bellissimo vedere San Siro così pieno. Sono mancati i tre punti, peccato, non ci siamo riusciti, ma è stata bella lo stesso. Ci si emoziona sempre nel vedere lo stadio così, è impressionante. Senti che devi fare bene dentro il campo perché le persone che ti guardano lo meritano”.

PRIVILEGIATO – Poi l’intervista prosegue con un’ennesima dimostrazione della sua umiltà, quando dichiara che per lui giocare a calcio è “un piacere” e che si ritiene un “privilegiato per poter fare quello che mi piace come lavoro“.  “Ringrazio sempre Dio per avermi dato questa possibilità. Nel calcio inizia tutto come un gioco, da bambino, e credo che la cosa più difficile sia riuscire a concepirlo come un gioco anche quando lo fai per mestiere. Anche se ormai è un affare e noi dobbiamo farlo sul serio, non bisogna mai perdere il senso del gioco”.

CONTRO LA JUVE – Infine Alvarez ci tiene a far notare la grinta messa in campo da lui e suoi compagni contro la Juventus, affermando: “Si è visto che su ogni palla che avevano loro, noi eravamo in tre sul giocatore a cercare di rubargliela. E’ questo che dobbiamo fare sempre, il calcio di adesso si gioca così”