5 Aprile 2012

Alvarez: “Che sogno arrivare all’Inter! Il primo gol e la nazionale…”

Ricky Alvarez racconta la sua vita ai microfoni di Click, su Inter Channel. Parte dalle origini l’argentino, parlando della sua infanzia e della sua città, Buenos Aires: “Come andavo a scuola? Lì ci andavo un po’ perché mi obbligavano, non mi è mai piaciuto andarci, però è una cosa importante per i ragazzi. Buenos Aires è la città in cui sono nato e cresciuto quindi ci sono affezionato. Lì c’è tanta gente che conosco e che mi manca. È la città più bella al mondo”. Ricky vira poi sulle due squadre in cui ha militato prima di approdare in nerazzurro, il Velez e il Boca: “Sono arrivato lì all’età di 6-7 anni, ho tantissimi ricordi. Poi sono andato al Velez, che è stata la mia vera prima squadra. Lì ho vissuto momenti felici e meno felici. Sono cresciuto al Velez, è la mia squadra, devo tutto a loro. Il mio infortunio? È stato un brutto periodo, volevo mollare, ma la mia famiglia e i miei amici mi sono stati vicini, così ho recuperato”. Si parla poi del suo arrivo all’Inter: “Il primo giorno all’Inter? Fantastico ma anche non molto facile, perché quando io e mio padre siamo arrivati qui non capivamo nulla. L’Inter è una grandissima squadra e giocarci è un sogno che si realizza. Ero curioso di incontrare gli argentini dell’Inter, perché in patria sono molto stimati”. Sul suo primo gol in nerazzurro e sulla nazionale argentina Ricky risponde: “Il gol è la cosa più bella per un giocatore. Ricordo piacevolmente il gol in Champions con il Trabzonspor, che ci ha permesso di andare agli ottavi, da lì in poi ho giocato bene. La nazionale? La sognavo fin da piccolo e ringrazio dio perché ci ho giocato. Ora gioco per una convocazione al mondiale”. Infine, ultima domanda sulla sua vita privata e sulla sua foto con la maglia nerazzurra da piccolo: “Sono single e amo stare con gli amici. L’Italia non l’ho girata molto: ho visitato Venezia e Roma, ma Milano è la migliore perché si vive tranquilli. La mia foto da bambino con la maglia dell’Inter? Me la regalò mio padre, mai avrei immaginato di giocarci. I nerazzurri sono molto seguiti in Argentina”.