Alvarez: “Difficile ambientarsi in Italia, ma ora sto bene. Ringrazio Pupi e il Cuchu”
Ricky Alvarez è giunto all’Inter nell’estate scorsa, definito in Argentina come “Ricky Maravilla” per il suo grande talento e la sua grande tecnica. I suoi primi mesi in Italia sono stati difficili, ha ricevuto tante critiche e sembrava non piacere ai tifosi. In questa intervista rilasciata al quotidiano sportivo argentino Olè, il trequartista si espone a 360°: “Adesso le cose vanno bene, molto bene. Sono arrivato in uno dei più grandi club al mondo. Sto crescendo, anche se ho cominciato con alcuni problemi, uno su tutti l’adattamento al campionato. Non ero abituato, mi sentivo molto pesante durante le prime partite ma ho recuperato bene. Mi dava fastidio quando le cose non andavano bene, anche i tifosi non erano felici e questo rende tutto più difficile ma non mi sono abbattuto. L’Inter ha iniziato male? Sì, ne ho parlato con Zarate. Nel 2010 ha vinto tutto, poi siamo arrivati noi e ha iniziato a perdere. Credevo che il problema fossimo noi, ma Pupi e Cuchu, sono stati molto sinceri con me, mi hanno rincuorato dicendomi che era normale. Sapevano delle mie potenzialità, hanno fiducia in me. L’accoglienza dei tifosi è stata molto bella, c’erano tanti tifosi all’aeroporto. Avevo una sciarpa dell’Inter, c’erano 40 gradi! Una giornata indimenticabile. L’ambientamento non è facile, c’è angoscia nei primi momenti, ma mia mamma mi ha detto che dovevo andare. Giocare contro Del Piero, Pirlo, giocare con Cambiasso, Samuel, che mi hanno aiutato ad ambientarmi. Tutto molto bello. Il Milan? Non immaginavo di giocare. La prima partita in Cina è stata tremenda, giocavamo contro i Campioni d’Italia. Guardavo Eto’o, Sneijder, Ibrahimovic, Gattuso: non potevo crederci. Cosa voglio nel 2012? Voglio vincere il Campionato, sarebbe fantastico. Stiamo facendo bene, vogliamo migliorare. E poi voglio la Nazionale, l’obiettivo è il Mondiale del 2014, e lavorerò per raggiungere la Coppa del Mondo in Brasile”.