Perisic, che succede? Analisi del rendimento e confronto con la passata stagione. Ma c’è un motivo per ben sperare…
Il croato è da sempre uno degli uomini fondamentali per gli schemi di Luciano SpallettiPartiamo da un presupposto oggettivo: sul fatto che Ivan Perisic sia un calciatore dalle straordinarie doti fisiche ed atletiche ancor prima che tecniche, non ci piove. Piove invece, ed anche in maniera abbondante, sulle certezze che il croato aveva ormai raggiunto nel corso della prima parte della scorsa stagione, periodo in cui risultò straordinariamente continuo ed incisivo negli schemi dell’Inter di Luciano Spalletti. Ed anche nelle vittorie. La sensazione di un calciatore “sulle gambe” si intervalla con giocate di grande classe, ma in generale la brillantezza necessaria per tornare ai suoi consueti livelli è ancora molto lontana dall’essere ritrovata.
Perisic s’è perso? Il confronto con un anno fa non regge
Per sostenere la tesi di un Ivan Perisic in calo è necessario appellarsi ai numeri, tenendo conto solamente delle prime 12 giornate del campionato italiano, dato che la scorsa stagione l’Inter non ebbe impegni infrasettimanali fino a metà dicembre. Il 2017 dell’esterno croato iniziò nel migliore dei modi: alla prima giornata contro la Fiorentina mise a segno un gol ed un assist, risultato al pari di Icardi l’MVP della partita. Anche la seconda giornata fu decisamente positiva, con 2 assist decisivi per vincere la gara contro la Roma. Lo stato di forma eccezionale si prolungò per altre due gare, contro SPAL e Crotone, in cui Perisic andò in gol consecutivamente. In 4 partite il bottino fu di 3 gol e 3 assist. Alla fine delle dodici giornate prese in esame ci sono da aggiungere 2 assist (contro Milan e Sampdoria) ed un gol (contro l’Hellas Verona) per un totale di 4 gol e 5 assist e 9 punti guadagnati grazie a lui. Da specificare come, giocando una partita alla settimana, Perisic riuscì a giocare per intero ogni gara iniziata dal primo minuto (37 da titolare in 37 presenze totali) tranne che quelle contro il Benevento, Napoli e Chievo nel girone di ritorno.
La stagione corrente per il croato è iniziata con una panchina nella sconfitta contro il Sassuolo, trovando la prima maglia da titolare ed il primo gol contro il Torino, gara terminata 2-2. Alla terza è arrivata la migliore prestazione stagionale del croato: contro il Bologna (0-3 per i nerazzurri) il numero 44 ha iscritto il suo nome sia nel tabellino marcatori sia in quello degli assist-man. Poi una serie di prestazioni opache ed insipide. Per ritrovare Perisic tra i grandi protagonisti bisogna andare fino alla ottava giornata con l’assist decisivo per la vittoria servito ad Icardi contro la SPAL. Il totale parla di 2 gol e 2 assist, per un totale di 4 punti regalati alla propria squadra. In questa annata, contando anche gli impegni in Champions League, l’esterno slavo ha collezionato 9 presenze dal primo minuto su 12, entrando a gara in corsa in 3 partite e venendo sostituito prima del triplice fischio in altrettante occasioni. Oltre che in zona gol, l’apporto del croato è stato minore (giocoforza) anche nel minutaggio.
Perisic serve a questa Inter. E c’è un motivo per sperare nel suo recupero
Togliendo lo storico pessimismo cronico appartenente da sempre al tifo interista, c’è un motivo ben specifico per sperare nel recupero del miglior Perisic possibile: le ultime prestazioni. La trasferta a Bergamo contro l’Atalanta è stata una debacle per tutta la squadra e non certamente solo per lui. Impossibile non ricordare come nelle precedenti 2 uscite contro Lazio e Genoa il numero quarantaquattro abbia partecipato in maniera attiva alle vittorie, dando moltissimo anche in fase di copertura, uno dei motivi principali per cui Spalletti non vorrebbe mai rinunciare a lui. Perisic ricominci da quelle gare: le prossime settimane saranno infuocate per l’Inter, contando le sfide a Tottenham, Roma, Juventus e PSV, ed il suo apporto sarà fondamentale per uscire con nuove e fondamentali speranze per un futuro sulle orme della prima parte della passata stagione.
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