L’orientamento del tecnico dei toscani per quanto riguarda la scelta del centravanti è già parecchio indicativo. Niang, infatti, ha caratteristiche notevolmente diverse rispetto a Caputo: il franco-senegalese è un contropiedista, mentre l’ex Sassuolo è un numero 9 classico. Un segnale sul tipo di partita che ha in mente Nicola: attesa, contenimento, linea bassa e ripartenze. Forse non può essere altrimenti, viste le caratteristiche della squadra.
Occhio, però, perché un atteggiamento simile fece faticare molto l’Inter all’andata in Toscana, lo scorso 24 settembre. I nerazzurri trovarono il vantaggio del definitivo 1-0 soltanto grazie a una prodezza di Dimarco sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’Empoli fu raramente pericoloso, ma riuscì a imbrigliare e “sporcare” la fluidità di manovra nerazzurra. Cosa che non dovrà avvenire lunedì. All’Inter verrà praticamente consegnato il possesso della palla e gli uomini di Inzaghi dovranno essere aggressivi e mobili, sfruttando i consueti scambi posizionali per scardinare le linee difensive dell’Empoli: i toscani in fase d’attesa si posizioneranno con un 4-5-1, pronti a recuperare palla e lanciare Niang.
Nelle occasioni in cui gli azzurri si lanceranno in fase d’attacco, occhio alle conclusioni dalla distanza di Cambiaghi e Zurkowski, anche se l’Empoli a gennaio ha perso il miglior interprete da quel punto di vista. Parliamo di Baldanzi, giustiziere della Juventus allo Stadium e passato alla Roma.
Ci aspettiamo e auspichiamo, inoltre, che l’Inter ritrovi la concentrazione per tutti i 90 minuti. Fino alla gara contro l’Atletico Madrid, i nerazzurri non avevano mai subito gol nell’ultimo quarto d’ora: fra Colchoneros e Napoli (Depay e Juan Jesus) è successo per due volte consecutive. Ritroviamo le felici abitudini.
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