Ancelotti confessa: “Ecco perché sono diventato interista”. Poi il retroscena curioso sulla prima partita vista allo stadio dell’Inter
L'allenatore del Napoli ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport parlando anche della lotta scudettoCarlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi affrontati, a partire dalla lotta scudetto contro la Juventus: “La Juve è molto forte, molto continua, però inarrivabile no. Nella mia esperienza di calcio non ho ancora trovato squadre imbattibili. Certo, per stare al passo con la Juve, devi fare miracoli”.
Il tifo per i colori nerazzurri: “Io sono diventato interista perché mio cugino, che era andato a lavorare a Milano dal paese, mi aveva portato la maglia dell’Inter quando avevo sei anni. Quando eravamo ragazzi in effetti l’Inter era uno squadrone. La prima volta che ho visto l’Inter era il 1970, vennero a giocare a Mantova e mio papà mi portò ma non abbiamo trovato il biglietto. Mi disse ‘Torniamo a casa’ e io ‘Ma che torniamo a casa! Stiamo qua’. Mi sono messo davanti ad una porta dello stadio e ho cominciato a piangere a dirotto. Avevo undici anni e alla fine del primo tempo un custode mi ha detto ‘Se smetti ti faccio entrare’. In quella partita l’Inter vinse 6 a 1. Primo tempo 0 a 0. Mi sono visto tutti i gol. Mio papà mi aspettava fuori”.
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