Ancelotti: “Moratti, Presidente con la P maiuscola. Un signore”
Nonostante abbia passato una vita da avversario, Carlo Ancelotti alla Gazzetta dello Sport parla di Massimo Moratti raccontando un retroscena molto interessante:
“Era la primavera del ’95, io ero assistente di Arrigo Sacchi in Nazionale. Avevo la testa piena di schemi, guardavo partite su partite e studiavo calcio. Noi collaboratori non avevamo un minuto libero, perché quando capitava Sacchi convocava una riunione a sorpresa. Un giorno mi squillò il telefono, risposi e dall’altra parte della cornetta dissero: “Buongiorno signor Ancelotti, sono Massimo Moratti. Possiamo fare due chiacchiere?“. Ricordo che parlammo a lungo, lui era da poco diventato presidente e stava facendo sondaggi per un posto da allenatore. Io, da milanista, presi tempo e risposi che avrei dovuto prima sentire il parere di Sacchi. Alla fine confermò Ottavio Bianchi e io comincia la mia carriera da allenatore della Reggiana in Serie B”.
L’allenatore delle Merengues ha poi dichiarato: “E’ il Presidente con la P maiuscola, se lo merita perché ha dato tanto al calcio, è sempre stato un avversario leale e corretto: un signore. Non ricordo mai una polemica contro di me o una punzecchiatura nonostante i numerosi derby. Moratti negli anni ha dimostrato il suo grande amore per l’Inter, un presidente-tifoso, come lo era suo padre“.