Ancora Oriali: “Sono contento della stima dei tifosi. Quella corsa al Camp Nou con Mou…”
Ai microfoni di Mediaset Gabriele Oriali torna a parlare di Inter, tra ricordi della sua carriera e del Triplete e il presente, che lo vede lontano dai nerazzurri pur se molto amato e richiesto dai tifosi. Ecco l’intervista integrale.
RICORDI – “Ricordo una vittoria contro il Milan in un derby, dopo 9 minuti eravamo già sul 3-0 per noi. Mi feci molto male in quella sfida e per quello andai subito in clinica perché la ferita era molto aperta ed ebbi la fortuna di trovare un chirurgo plastico che mi diede 44 punti. Non rimasi tanto tempo fuori perché giocammo in Coppa Uefa in Romania. Tassotti si scusò subito: è stato uno dei migliori calciatori italiani in quel ruolo”.
RITORNO ALL’INTER? – “Mi fanno molto piacere gli attestati di stima nei miei confronti. Io ho lasciato l’Inter 2 anni fa e devo dire che tra i social network, manifestazioni allo stadio e altro noto tanto affetto dei tifosi. Lasciamo a chi deve decidere di farlo con calma, senza forzare la mano a nessuno. Possibile cambio presidenziale all’Inter? Idee a proposito non ne ho, ma non c’è niente di vero a meno che non arrivi qualche sceicco o qualche magnate russo, ma penso che sia difficile. Moratti è il primo tifoso e mi auguro che rimanga presidente per tanto tempo: sono sicuro che farà l’impossibile per riproporre una squadra di altissimo livello”.
LA CORSA CON MOU AL CAMP NOU – “Saremmo corsi anche a casa a piedi in quel momento (ride, ndr). Questa vittoria ci consegnava alla finale e subentrò in noi la convinzione di essere una squadra forte, quasi imbattibile. Fu una sconfitta dolce, ci lasciammo andare a questa corsa insieme verso il nostro popolo, momenti indimenticabili. Non ci fu tensione ma la sicurezza non fu gentile con noi, abbiamo avuto anche qualche piccolo battibecco con Victor Valdes che credeva che li prendessimo in giro, ma in realtà eravamo solo felici per la finale”.
ERRORI ARBITRALI IN SERIE A – “Ci sono grandi e piccole che si lamentano e ci sono errori un po’ per tutti. L’ultima è stata la Juventus che si sta lamentando per presunti errori arbitrali subiti domenica, ma sinceramente non penso che ci sia compensazione, non c’è assolutamente questo pensiero. Ci sono sempre stati dei sospetti, ma è fatto tutto in buona fede. Io da calciatore non ho mai avuto espulsioni dirette, solo una volta fui espulso per doppia ammonizione”.
CHI SULLA PANCHINA IN FUTURO? – “Dipende da ciò che intendono fare presidente e società, c’è uno zoccolo duro sul quale puntare. E’ giusto intervenire, soprattutto per problemi fisiologici e di età. Dunque non basta un grande allenatore, ci vuole anche una grande squadra, dei grandi calciatori e soprattutto una grande società alle spalle che li sorregga, come successo all’Inter negli scorsi anni. L’Inter è una società che ha sempre degli obiettivi, non può mai stare ferma”.
IL GOAL PIU’ BELLO – “Il mio gol più bello? Beh, in quel derby di cui parlavo poco fa segnai un gol bellissimo all’incrocio, ma il più bello fu nel ’70 quando ci fu un cross, io stoppai di sinistro e tirai di destro. Sia da calciatore che da dirigente non credevo di raggiungere questi risultati e per questo sono molto contento. Ho vissuto per quasi un terzo la storia dell’Inter e ho vinto il Mondiale con l’Italia nel 1982, obiettivo di qualsiasi calciatore. Concludo dicendo che ho avuto la fortuna di costruire una bellissima famiglia e spero di poter dare ancora molto” ha concluso Lele.