Il baby Pinamonti: “Sogno di esordire a San Siro. Milan? No, sono interista! Mi paragono a…”
Il giovanissimo attaccante dell’Inter Primavera, Andrea Pinamonti, ha rilasciato una bella intervista a L’Alto Adige di Trento. Il classe ’99, nuova promessa del settore giovanile nerazzurro, ha siglato due gol nelle scorse partite contro Milan e Udinese. Queste le sue parole: Cosa le ha detto Mancini quando l’ha chiamata ad allenarsi con la prima squadra? “Nulla di particolare, ma […]Il giovanissimo attaccante dell’Inter Primavera, Andrea Pinamonti, ha rilasciato una bella intervista a L’Alto Adige di Trento. Il classe ’99, nuova promessa del settore giovanile nerazzurro, ha siglato due gol nelle scorse partite contro Milan e Udinese. Queste le sue parole:
Cosa le ha detto Mancini quando l’ha chiamata ad allenarsi con la prima squadra?
“Nulla di particolare, ma mi è rimasto impresso quando il mister ha parlato di dover lavorare tanto, soprattutto per i più giovani della Primavera che c’erano quel giorno con i “grandi”. Per stare al passo di chi gioca in serie A e nelle coppe. E’ stato un allenamento fatto di tanti possessi. La velocità della prima squadra è un’altra cosa rispetto a quella delle giovanili, è chiaro che a stare con loro non si può che migliorare”.
L’Inter l’ha sempre avuta nel cuore. Sul suo profilo Facebook abbiamo visto pubblicate foto di Pinzolo e del Triplete ed ora lei fa parte di questa società…
“Ho sempre tifato Inter e mi sento interista fin da piccolo. Io e il calcio siamo andati subito in sintonia. Già a 5 anni trattavo la palla ma ero troppo piccolo per entrare in un convitto. Così feci ad 8 anni un provino con l’Inter e da giovanissimo andai più vicino a casa, a Verona con il Chievo. A 14 anni il salto a Milano. Devo dire che mi sono trovato subito bene con gli allievi e mi sono dato da fare”.
Per essere il nuovo Milito?
“Penso di avere altre caratteristiche rispetto al centravanti forte e mobile come lo era lui. Magari mi paragono un po’ più a Balotelli e ad Ibrahimovic, parlo di propensioni tecniche. So che la strada è ancora lunga e come ha detto Mancini è importante tenere a mente il lavoro di fondo. Il calcio non è solo una questione fisica ma anche di testa e continuo a dirlo in tutte le interviste e anche qui lo voglio ribadire: da giovani non bisogna montarsi la testa e non c’è motivo di fare il passo più lungo della gamba. Sono all’Inter e sono strafelice”.
Qualcuno del Milan quando era al Verona è venuto a visionarla?
“Qualcuno si era fatto vivo. So che il Milan mi stava seguendo da quando avevo 13 anni, ma il mio obiettivo era entrare all’Inter e ce l’ho fatta”.
Qual è il suo sogno?
“Esordire a San Siro e spero proprio che un giorno accada. Voglio fare il calciatore e cosa c’è di più importante che fare parte di una prima squadra. Trovare gli spazi giusti sarà il mio prossimo obiettivo e Mancini la pensa come me”.