27 Marzo 2012

Andrea Stramaccioni: da quel gol a Buffon alla panchina dell’Inter

Classe 1976, nato il 9 gennaio. Più giovane di 3 anni di Capitan Zanetti. Andrea Stramaccioni è, certo, uno che brucia le tappe e che lavora sodo per realizzare i suoi sogni. Un passato da difensore centrale, riconosciuto come uno fra i migliori talenti emergenti del calcio italiano. Un gravissimo infortunio al ginocchio, tre inutili operazioni, un sogno svanito. Ma Stramaccioni non si è dato per vinto. Nella sua breve carriera in campo qualche piccola/grande soddisfazione se l’è tolta: marcare Pippo Inzaghi e Bobo Vieri e perfino un gol segnato a Gigi Buffon. Poi? La panchina. E con risultati da predestinato. Inizia giovanissimo nel 2003, nelle giovanili del Crotone e faceva parte dello staff tecnico di, udite udite, Gian Piero Gasperini. Due anni e arriva la chiamata di Bruno Conti che gli affida la guida delle giovanili della Roma: mica bruscolini. In sei anni nella capitale il mister 29enne con i suoi ragazzi conquista successi e consensi, oltre a lanciare in prima squadra giocatori come Caprari, Viviani e Piscitella. Moratti lo guarda e ne rimane colpito. Quel suo piglio deciso, quella sua capacità di farsi seguire dai suoi giovanotti, quella sua tempra da futuro fuoriclasse. Ed ecco un’altra chiamata. Il presidente dell’Inter gli affida la Primavera nerazzurra in sostituzione di Fulvio Pea, andato al Sassuolo. Risultato: Inter prima nel girone di campionato davanti a Milan e Varese, eliminata dal Viareggio ma, in compenso, vincitrice della prima edizione della Next Generation Series, la Champions dei giovani. Ora l’Inter, quella vera, i campioni d’Europa e del Mondo 2010 in mano a lui, il bell’Andrea di 36 anni, più giovane di Capitan Zanetti ma con una sconfinata voglia di conquistare tutti e quell’aura da predestinato che si porta dietro da sempre.