Angelomario Moratti deluso dai tifosi: “Bastava solo un grazie ma la curva ha voluto…”
La fine di un’era, l’inizio di un’altra, Massimo Moratti che rimane presidente onorario ma che di fatto lascia il ruolo di “braccio operativo” al figlio Angelomario che ora è vicepresidente dell’Inter e lavorerà fianco a fianco con Erick Thohir. “Il Giorno”ha raccolto le sue dichiarazioni. RESPONSABILITA’ – “Se sono più responsabilizzato rispetto al passato? No, io mi sono sempre sentito responsabilizzato e coinvolto nelle vicende del club. Abbiamo sempre considerato l’Inter una nostra passione, un qualcosa di speciale, anche quando non c’era un Moratti nella proprietà. Siamo rimasti con una quota di minoranza anche perchè le garanzie con le banche sono a nome di mio padre…“. SOFFERENZA – “Sofferenza di mio padre nella cessione del club? Ma lui non è triste come si può pensare, nè è stato meno loquace del solito. E? una scelta fatta da tempo, condivisa in famiglia e che ha portato avanti per il bene del club”.
RIPENSAMENTO – “No, mai un ripensamento. Prima di fare il passo decisivo abbiamo solo voluto capire se questa cordata fosse davvero quella affidabile per rilanciare il club. Ci siamo fidati, abbiamo capito che era un?operazione giusta per tutti. Certo, dopo quasi vent?anni non è facile fare un passo indietro ma mio padre ha capito che era arrivato il momento…”
RUOLO DI TRAMITE – “Se sarò il tramite tra vecchia e nuova gestione? Ci sarà comunque un lavoro d?equipé. Non sono io a rappresentare il club, ora ci sono anche altre persone con cui condividere idee e progetti”.
TIFOSI E SALUTO DELLA CURVA “Mi aspettavo un saluto più caloroso, sì, quello che ho visto a San Siro l’ultima volta non è piaciuto a me e, a dire il vero, neppure a mio padre. sarebbe bastato un ?Grazie?, e invece la curva ha voluto aggiungere quelle parole in più che sanno di polemica“
FUTURO – “Eravate ben abituati, non pensate ora di venire a disturbare me mentre mi reco al lavoro. Adesso vi tocca andare tutti a Giacarta…”
PRESIDENTE FUTURO? – “Non lo so, sinceramente non credo. E? presto, è una cosa cui non penso. E non sono neppure sicuro che è questo che la gente vuole”.