Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter, ha parlato ai microfoni de La Repubblica per commentare e rispondere a delle domande di natura prettamente economica e finanziaria sul club nerazzurro. Qui alcuni estratti dell’intervista:
2021 chiuso con un rosso record di 245 mil. Quest’anno come finirà?
“Quello dell’anno scorso era un risultato penalizzato da fattori straordinari: non solo la pandemia, ma anche l’interruzione dei rapporti contrattuali con Conte, Nainggolan o J.Mario. Quest’anno la perdita sarà più che dimezzata, diciamo attorno ai 100 mil. Certo che i costi, specie quelli per i compensi della rosa, sono poco comprimibili”.
Costi che voi state tagliando.
“Questo era l’impegno e questo prevediamo anche nel nostro business plan”.
Quindi bisogna aspettarsi altri anni di austerity all’Inter?
“In questo momento è corretto garantire una sostenibilità economica e finanziaria al club e se questo significa una riduzione dei costi andremo avanti in questo senso”.
“La disciplina economico finanziaria deve essere sempre bilanciata dalla competitività sul campo. Con Beppe Marotta dobbiamo lavorare, e lo facciamo, a braccetto. Lo scudetto della scorsa stagione e la nostra corsa di quest’anno dimostrano che le due cose si possono tenere insieme. E poi il tema della sostenibilità è generale e dovrà segnare i comportamenti di tutte le squadre”.
Sul Financial fair play, intanto, come Inter avete un problema con la UEFA
“Anche Milan e Roma e Juve stanno dialogando con la UEFA su questo punto e in generale gli effetti della pandemia coinvolgono più di una trentina di club in Europa. Per questo la UEFA, in uno spirito collaborativo e non punitivo, sta mettendo a punto i termini di un accordo transattivo in cui accompagnerà le squadra ai nuovi criteri di sostenibilità finanziaria”.
Sullo stadio – “Temiamo un allungamento dei tempi o uno stravolgimento del progetto che è già stato modificato per venire incontro alle richieste del Comune. Se una di queste condizioni si verificasse potrebbe spingerci altrove”.
“Inter e Milan, due club prestigiosi che hanno dato anche tanto lustro alla città, hanno presentato un progetto al Comune per poter costruire un nuovo stadio. Se il progetto non piaceva si sarebbero dovuti trovare altri proponenti. Non è un regalo ai club ma un investimento che guarda agli interessi di chi lo fa e anche a quelli della città per rinnovare un distretto importante. E le aree, dopo 90 anni, torneranno al Comune”.
Il Milan è del fondo Elliott, voi avete Suning. Appena ottenuto il via libera allo stadio venderanno a prezzo maggiorato..
“La presenza del presidente Steven Zhang nell’ufficio qui accanto rappresenta anche fisicamente l’impegno di lungo termine della proprietà nel club”
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