Antonello: “Sarà Suning a decidere il destino dell’Inter. Futuro radioso”
Parole importanti dell'Ad nerazzurro anche su stadio e mercato
Lunga intervista al Sole 24 Ore per l’amministratore delegato corporate dell’Inter, Alessandro Antonello. Con il giornalista Marco Bellinazzo si parla di industria del calcio e, ovviamente, del futuro della società nerazzurra, tra l’euroderby, le voci sulla cessione da parte del gruppo Suning, l’importanza di un nuovo stadio e la qualificazione alla prossima Champions League. Ecco l’intervista completa:
DERBY – “Dopo vent’anni torna un derby per Milano in Europa. Siamo un unicum in Europa e forse questo è un momento d’orgoglio per la città ed il calcio italiano in generale. Due società che si affronteranno non solo sul campo per il risultato sportivo ma anche per quello che hanno fatto nell’evoluzione dell’industria del calcio”.
PROBLEMI CALCIO ITALIANO – “I problemi ci sono, ce ne sono tanti. Questo però è il momento di riconoscere anche che il calcio italiano, giustamente criticato, oggi paradossalmente sta esprimendo un potenziale rispetto anche ad altri Paesi europei molto più importante. Il fatto che oggi la Serie A abbia un interesse molto importante, con tante squadre in lotta per i primi posti, rende avvincente un campionato rispetto ad altre leghe che sono già definite”.
QUALIFICAZIONE ALLA PROSSIMA CHAMPIONS – “Dobbiamo coniugare due dimensioni: la dimensione del tifoso, quindi del risultato sportivo e cosa ci giochiamo da qui al 16 maggio poi in finale di Coppa Italia, qui c’è il mondo della passione e su questo non ci sono dubbi sul fatto che l’obiettivo è andare più lontano possibile e gioire di questi momenti; dall’altro lato invece emerge quello che è il ruolo un po’ più manageriale che non può non prevedere una pianificazione. Quindi i risultati di una squadra di calcio non solo sul campo devono essere frutto di una pianificazione e non possiamo non pensare alla prossima stagione. Quindi perché tutti stanno parlando del quarto posto quando siamo in semifinale di Champions? Perché il quarto posto garantisce introiti importanti per il club che si aggirano attorno ai 50 milioni di euro solo per la partecipazione alla fase a gironi e la pianificazione si basa anche su questi risultati“.
NUOVO STADIO – “Uno stadio di qualità è importante per la competitività del club. Inter e Milan e tutte le squadre di calcio hanno bisogno di infrastrutture moderne perché garantiscono introiti importanti con cui si può tornare a competere in campo europeo. Se facciamo un confronto con i principali club europei, loro raggiungono incassi da stadio dai 120 ai 130 milioni di euro all’anno. Noi con l’avanzamento in Champions supereremo i 70 milioni, record storico per noi. E si vede subito qual è la differenza. Non vogliamo sacrificare la passione del tifo, quindi gli introiti cresceranno solo perché abbiamo una lista di attesa delle aziende che vorrebbero essere presenti nei cosiddetti Skybox o nelle zone della corporate hospitality che non riusciamo a soddisfare. Quindi voglio tranquillizzare i tifosi, non c’è un incremento dei pezzi: l’aumento dei ricavi arriverà essenzialmente dai servizi aggiuntivi che potremo dare ai tifosi e alle aziende. Noi abbiamo solo un 3% di corporate hospitality, mediamente in Europa uno stadio moderno può arrivare al 18/20%. A Lisbona siamo stati di recente e riescono ad avere 120 skybox, l’Inter ne ha 30. Questo dà già la dimensione“.
SAN SIRO – “Ribadiamo la posizione dell’Inter, è sempre stata questa: abbiamo lavorato per 4 anni con coerenza e professionalità e detto sempre che il progetto con il nuovo stadio a San Siro è il progetto principale perché la location rappresenta la storia del calcio italiano e milanese. Di conseguenza abbiamo sempre mantenuto questa posizione, anche recentemente quando il Milan ci ha detto di valutare altre opportunità abbiamo ribadito con forza che il progetto su San Siro per noi rimane il progetto principale. Riteniamo che ancora ad oggi questa sia la scelta ottimale, è chiaro che se poi il Milan nella sua libertà di scelta imprenditoriale decidesse di costruire il suo impianto in un’altra sede, noi vogliamo procedere con questo progetto di San Siro ma è chiaro anche che l’Inter non potrà rimanere vincolata ai continui rinvii che la politica potrebbe dare. Non c’è una deadline da oggi a domani, ma è chiaro che un ulteriore rallentamento e incertezza dà più difficoltà agli investitori. Ci auguriamo, viste anche le dichiarazioni del Sindaco, che questo percorso possa subire un’accelerazione che non avevamo visto negli ultimi anni. Chiaro che però dobbiamo essere pronti anche con dei piani alternativi, perché qualora non si trovasse la soluzione su San Siro, anche l’Inter deve pensare ad un piano alternativo. Vogliamo perseguire il progetto di San Siro, ma non vogliamo rimanere spiazzati qualora non si dovesse andare avanti“.
NUOVI PARAMETRI SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA – “Può essere un danno per il calcio italiano che deve recuperare fatturato? Assolutamente sì. Queste nuove regole entreranno in vigore nel 2025/2026, c’è un percorso garantito di avvicinamento a questi parametri. Dobbiamo ricordare che stiamo ancora uscendo dal periodo pandemico, questo forse è stato il primo anno in cui i club hanno potuto agire in regime ordinario e di conseguenza vedremo un aggiustamento dei risultati finanziari dei club. Questo nuovo Financial Fair Play si basa soprattutto su una capacità di patrimonializzazione anche dei proprietari, c’è anche l’intenzione di rendere sostenibile nel lungo periodo il sistema, prevedendo anche quindi la necessità che gli azionisti intervengano a sostegno dei club. Concordo sul rischio di cristallizzare le posizioni dominanti che già esistono. La UEFA però sta già pensando ad alcuni correttivi in una sorta di non salary cap legato al singolo giocatore, ma generale ed a valore assoluto. Molto probabilmente in fase di discussione verrà discusso una sorta di salary cap in valore assoluto che tutti i club, indipendentemente dal fatturato, dovranno rispettare. Questa è la strada su cui la UEFA sta lavorando perché chiaramente il calcio sta evolvendo, ha avuto un momento di rottura con la Superlega ma poi nascono sempre delle opportunità di discussione e di riforme dei formati. C’è anche un tema sui calendari troppo impegnativi, il sistema è sempre in evoluzione”.
MERCATO INTER – “È chiaro che ogni decisione viene condivisa con la proprietà, con il presidente Steven Zhang e Beppe Marotta secondo una strategia che viene definita e non si improvvisa dall’oggi al domani. È chiaro che negli ultimi anni abbiamo cercato di apportare degli aggiustamenti sul costo della rosa, un qualcosa che dobbiamo continuare a fare. Credo che ormai sia comprensibile anche per i tifosi la sostenibilità finanziaria che deve essere combinata con la competitività del club. Vogliamo farlo gradualmente, i contratti dei giocatori non si possono interrompere dall’oggi al domani e quindi sono i cosiddetti costi che hanno una rigidità di sistema. Faremo dei correttivi ma tenendo in considerazione sempre che l’Inter è una grande squadra e si trova nella situazione di dover competere sempre per i migliori obiettivi del campionato. Quindi un aggiustamento organico ci sarà, compatibilmente anche con gli obiettivi sportivi della stagione, è sempre bilanciato“.
STEVEN ZHANG, SUNING E VOCI DI CESSIONE – “Mi sento di dire che innanzitutto grazie all’avvento di Suning e grazie alla presidenza, il presidente più giovane della storia del club, abbiamo avuto un periodo di transizione e costruzione di quello che è l’assetto attuale dell’Inter. Siamo passati da un periodo di mecenatismo puro ad un periodo di riorganizzazione del modello di governance attuale che prevede la presenza di manager a tutti i livelli, su tutte le funzioni, ma soprattutto è un approccio strategico guardando al futuro e una visione verso i giovani. Voglio ricordare che nel 2017 abbiamo lanciato la nostra Media House da dove si è sviluppato tutto l’ecosistema digitale che abbiamo recentemente rinnovato. Quindi abbiamo sempre tenuto presente come riposizionare l’Inter affinché potesse diventare una global entertainment company sul calcio. Gli investimenti di Suning sono stati ingenti, la visione è sempre stata di medio-lungo periodo, di conseguenza anche questo fatto della stabilità ha aiutato i manager all’interno a poter mettere a terra quelli che erano gli input strategici. Poi gli interessamenti possono esserci, ma noi a livello di manager siamo l’oggetto e non il soggetto. È chiaro che un club come l’Inter attiri attenzione soprattutto nel momento in cui c’è la possibilità e l’apertura di avere partner finanziari con cui poter investire ancora una volta all’interno del club e portarlo a livelli superiori. Quindi io direi che in questo momento dobbiamo pensare a lavorare bene per i prossimi appuntamenti poi sarà compito di Suning, della proprietà, decidere quello che sarà il destino del club”.
FINANZIAMENTO OAKTREE – “Questo è un rapporto che riguarda la proprietà, un livello superiore al nostro. Tutti sanno che esiste un bond a livello di holding company quindi sarà compito della proprietà decidere come gestire questa obbligazione che scadrà nel maggio 2024. Per quanto ci riguarda posso solo dire che la proprietà ci ha sempre supportato anche recentemente e quando il club ha avuto bisogno di sostegno l’ha manifestata e ci è venuta incontro”.
DIGITALBITS – “Purtroppo è stata una situazione molto sgradevole a cui abbiamo dovuto far fronte. In questo momento abbiamo deciso di togliere anche l’ultimo pezzettino del contratto di sponsorizzazione che era rimasto, che era la visibilità sulla maglia. Io però vorrei ricordare il contesto in cui ci siamo ritrovati a dover trovare un accordo con società di cryptovalute. Noi arrivavamo dalla pandemia quindi in quel momento storico l’unica industry che stava registrando un boom era quello delle cryptovalute tant’è che a livello europeo tante società hanno siglato dei contratti di sponsorizzazione e purtroppo a seguito dell’andamento del mercato questa industry si è sgonfiata e altri club stanno subendo quello che purtroppo abbiamo subito anche noi. Siamo alla ricerca di un nuovo partner chiaramente e confidiamo di trovarlo prima possibile visto anche l’appeal che ha la squadra con la semifinale di Champions League”.
INVESTIMENTO SUI GIOVANI – “Voglio ribadire quello che è sempre stato l’impegno del club. L’Inter è una delle accademy più premiate a livello italiano in termini anche di trofei vinti, sintomo e segno che il club ha l’attenzione ai giovani nel suo dna. Dovremo forse dare più opportunità a chi esce dalla nostra cantera di trovare più spazio in prima squadra. Seconda squadra? In questo momento è sul tavolo della discussione, Beppe Marotta sta valutando cosa è meglio fare. È chiaro che vedendo le esperienze delle altre squadre può essere un modo anche per aiutare questo avvicinamento dei giovani verso il professionismo della prima squadra. L’Inter investe molto perché crede nei giovani e crede che sia la cosa corretta soprattutto in questa fase storica. Avere le strutture e i professionisti per sfornare giovani da mettere a disposizione del club per raggiungere la prima squadra o anche perché c’è un mercato da fare e essere di sostegno al club stesso, quindi continueremo in questa direzione. Dovremo fare anche investimenti infrastrutturali per i giovani e il calcio femminile”.
FUTURO – “L’Inter non potrà che essere un’Inter ancora protagonista in tutti i sensi, che possa essere anche vista con un ruolo di leadership nella Lega per poter portare la Lega stessa a quei livelli che mancano un pochettino. C’è un lavoro da fare, l’Inter con i suoi brand può essere di valore aggiunto e supporto per lo sviluppo della Lega Serie A. Non posso che vedere un futuro radioso per il nostro club“.