Arnautovic non si pone limiti: “Vogliamo lo scudetto. Altro Triplete? Non si sa mai…”
"ll Milan è la rivale principale, ma non abbiamo paura di loro"
Un’eredità pesante da raccogliere. Marko Arnautovic è sbarcato all’Inter con il compito di rimpiazzare e di non far rimpiangere Romelu Lukaku. Una missione non certo facile, sia per il rendimento avuto da Big Rom negli anni nerazzurri sia per il modo in cui il belga ha detto definitivamente addio a Milano. Ma l’attaccante austriaco, che con questi colori ha già vinto – seppur da comparsa – nella stagione 2009/2010, ha tanta voglia di dimostrare. Il suo augurio, così come quello dei suoi nuovi (vecchi) tifosi, è quello di riuscire ad alzare ancora trofei importanti. Senza porsi alcun limite, Triplete bis compreso.
Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Sport Mediaset.
OBIETTIVI STAGIONALI DI SQUADRA – “Prima di tutto lo scudetto, lotteremo per la seconda stella. Un altro Triplete? Anche tredici anni fa nessuno ci credeva a inizio stagione, non si sa mai. Ma non è facile, bisogna fare tanto, non posso dire a inizio stagione dove arriveremo. Sarebbe un sogno”.
E QUELLI PERSONALI – “Quando sei all’Inter bisogna vincere, è importante lottare per la seconda stella: voglio aiutare dentro e fuori dal campo. Non ho un obiettivo di gol minimi da segnare, non me lo impongo mai e a maggior ragione dopo una sola partita giocata. Voglio aiutare la squadra con gli assist o con i gol, che è anche meglio visto che un attaccante vuole sempre segnare”.
LA PRINCIPALE ANTAGONISTA IN CAMPIONATO – “La prima rivale è sempre il Milan, a Milano c’è uno dei derby più grandi al mondo. In questo mercato hanno rafforzato la squadra, ma non abbiamo paura di nessuno“.
LAUTARO E INZAGHI – “Lautaro è fortissimo, è il nostro capitano. Dobbiamo aiutare lui come tutta la squadra, quando si è uniti si fa sempre una bella stagione. L’allenatore mi chiede di dare tutto in ogni partita e andare a mille in allenamento. Qui ho un ottimo rapporto con tutti, poi conta il campo: è lì che va fatta la differenza”.
L’ESORDIO (BIS) A SAN SIRO – “Vincere la prima partita è stato importantissimo, sono molto contento di essere tornato e già quando sono entrato a San Siro ho provato un’emozione forte”.