FOCUS – Il problema del gol
di Nunzio Corrasco
Attacco Inter: i nerazzurri faticano a segnare tra le mura amiche
Dopo la convincente vittoria in casa del Verona, l’Inter di Mazzarri era chiamata a confermare i progressi mostrati nell’ultimo mese; l’avversario di domenica scorsa era l’ostica Atalanta di Mister Colantuono.
I bergamaschi nella storia recente hanno sempre rappresentato una vera e propria bestia nera per la Beneamata e la sfida andata in scena pochi giorni fa al Meazza non ha fatto eccezione. Dopo un avvio di partita in cui l’Atalanta ha spaventato i nerazzurri in diverse occasioni, impegnando Handanovic e colpendo una traversa con Denis, il resto della gara ha visto un monologo nerazzurro (il riferimento è alla prima squadra di Milano). Nel secondo tempo in particolare, la squadra si è espressa a livelli altissimi, chiudendo i bergamaschi nella propria metà campo e riuscendo a costruire diverse palle-gol; i quattro legni colpiti (2 pali e 2 traverse) sono lì a testimoniare quanto l’Inter meritasse di conquistare i tre punti. Alla fine del match però, quando tutto sembrava ormai indirizzato verso un pareggio che ci andava in ogni caso molto stretto, è arrivata la beffa; sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dai bergamaschi, Jack Bonaventura, dimenticato solo in area di rigore, ha siglato la sua personale doppietta, gelando tutto il Meazza. Battuta d’arresto dunque per l’Inter di Mazzarri, che pur disputando una buonissima partita, esce sconfitta dopo un match rocambolesco. Nonostante il risultato non sia stato favorevole, la squadra ha disputato un’ottima partita sul piano del ritmo e dell’intensità, ha creato tantissime occasioni e, soprattutto nel secondo tempo, ha rischiato poco dietro. La nota dolente è rappresentata da un dato statistico abbastanza preoccupante. Nel 2014 l’Inter ha disputato 6 partite fra le mura amiche (Chievo, Catania, Sassuolo, Cagliari, Torino e Atalanta) ed in questi 6 match i gol segnati sono stati soltanto 5; davvero troppo pochi per una squadra che ambisce a tornare competitiva. Balza subito all’occhio la differenza con i match disputati in trasferta, dove l’Inter ha dimostrato di avere una maggiore facilità nell’andare a segno (vedasi le vincenti trasferte di Firenze e Verona).
Ciò che rende meno preoccupante una statistica del genere è il fatto che la squadra continua a creare occasioni; Mazzarri infatti avrebbe avuto un problema più grave da risolvere se la sua Inter, oltre a non riuscire ad andare a segno, avesse avuto anche delle difficoltà nell’essere pericolosa in zona offensiva. Per fortuna i nostri ragazzi le occasioni le creano e ne creano anche tante; il vero problema è che manca il cosiddetto “Killer instinct“, manca quel cinismo sotto porta che ci avrebbe consentito di avere molti più punti in classifica. Probabilmente però, si tratta di un limite strutturale che può essere superato soltanto intervenendo sul mercato; l’obiettivo deve essere quello di acquistare un bomber che possa fare la differenza e che abbia nei piedi 20-25 gol stagionali.
L’identikit ideale sarebbe con ogni probabilità quello di Edin Dzeko; il bomber bosniaco si trova nel pieno della maturità calcistica ed avrebbe le caratteristiche giuste per essere l’attaccante di riferimento della nuova Inter. Il nuovo corso nerazzurro deve partire potendo contare su una certezza in avanti, su un goleador fatto e finito che possa dare garanzie sotto tutti i punti di vista. Solo così potremo risolvere in maniera definitiva il problema del gol che troppo spesso ci ha impedito di conquistare i tre punti in partite che meritavamo ampiamente di vincere. La palla dunque passa ad Erick Thohir, nella speranza che il Presidente nerazzurro possa realizzare il “gol” più importante: quello di regalare alla nuova Inter un grande attaccante.