Ausilio: “Vogliamo tenere i big, no a Peres e Florenzi. Icardi resta? Vi posso dire che…”
Il direttore sportivo dell'Inter ha parlato ai microfoni di Radio Rai dopo il quarto posto raggiunto dall'Inter nel match di ieri seraFresco della sua prima qualificazione in Champions League da quando ricopre il ruolo di direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio ha parlato ai microfoni di Radio Rai affrontando diversi argomenti, queste le sue risposte alle domande ricevute.
Vita cambiata ieri sera?
“Mi va bene il ‘parzialmente’, è normale che la Champions porti entusiasmo e la soddisfazione; poi a livello economico cambiano le cose di una decina di milioni. E’ anche vero che vogliamo dare continuità al progetto Inter, l’annata è stata positiva, come il lavoro di Spalletti e dei ragazzi. Da lì costruiremo un’Inter migliore, con ancora più forza”.
Icardi resta?
“Non c’è nessun tassello da mettere a posto, ha un contratto importante di tre anni. E’ un tempo lungo anche per accontentarsi e restare così come si è, invece… Due mesi fa abbiamo detto che ci saremmo seduti con lui per parlare del futuro, la volontà è migliorare il contratto di questo ragazzo per dargli la giusta gratificazione per quello che ha dato assieme ai compagni”.
Otto giocatori dell’est su 22 ieri sera, è un mercato che vi attrae ancora?
“E’ una giusta osservazione, anche se è un po’ un caso. Il mercato dell’est ha sempre regalato grandi talenti, poi devono essere integrati. Tre o quattro vanno bene, se sono di più qualche problemino può arrivare; io parlerei sempre di qualità, che quest’anno si è intravista, e noi vorremmo migliorare l’Inter. Ci sono italiani, c’è un gruppo storico che ha sofferto e dè riuscito ad avere qualche soddisfazione: penso a Eder, Ranocchia e D’Ambrosio che sentono questa maglia addosso in maniera particolare. Poi ben vengano giocatori di talento da altri Paesi, l’importante portino qualcosa alla nostra causa”.
Cancelo Rafinha, chi rimane?
“Sul contributo che ci hanno dato siamo contenti, come siamo contenti di averli presi nonostante le critiche. In pochi conoscevano Cancelo, alcuni non in credevano in Rafinha per il periodo di inattività; noi faremo valutazioni economiche, non tecniche, dobbiamo vedere altre cose. La Champions dà una mano, ma non risolve i problemi di questo bilancio al 30 di giugno. La Uefa ci chiede di fare plusvalenze, non di acquistare nuovi giocatori: ora faremo della valutazioni, cercheremo di raggiunge gli obiettivi finanziari sperando di riuscire a trattenere questi ragazzi. Non è facile, voglio essere sincero, ci sono dei riscatti importanti, ci sono delle società che non hanno nessuna voglia di discutere di nulla. Quindi dobbiamo trovare delle soluzioni, ma sono sempre fiducioso, abbiamo un po’ di tempo”.
Quante vale la qualificazione in Champions?
“La differenza con l’Europa League mi dicono essere di 40 milioni per i gironi, poi i numeri cambiano se vai avanti come successo alla Roma”.
De Vrij lo avrebbe fatto giocare?
“Io sì, anche perché la storia è piena di questi casi. Io ho precisato solo che il contratto famoso di cui si è parlato è stato depositato a marzo. In due mesi questo ragazzo ha dato tanto alla causa della Lazio, dobbiamo uscire da queste dinamiche: è giusto che questi giocatori giochino perché sono professionisti. In Germania e Inghilterra non avrebbero parlato di caso”.
Nelle ultime settimane Handanovic è calato…
“Io non ho visto questo calo, sinceramente ho visto una stagione importantissima di Handanovic. Secondo me, Handanovic è uno dei portieri migliori d’Europa, un campione che ci teniamo stretti”.
Cosa manca all’Inter per lo scudetto? Spalletti vuole Florenzi e Bruno Peres?
“Non rispondo sul mercato, smentisco l’interesse di Spalletti per questi due giocatori. Noi siamo partiti prima rispetto agli altri rinforzando l’Inter con questi tre giocatori (De Vrij, Asamoah e Lautaro ndr). E’ un grande punto di forza, al di là di quella partita, l’Inter con le prime 7-8 l’Inter non ha mai perso, anzi. Abbiamo vinto scontri diretti con Lazio, Milan e Roma, ma è anche vero che abbiamo perso partite con le piccole, dobbiamo cambiare la mentalità in quelle partite. Di crolli non ne ho visti, abbiamo avuto momenti di difficoltà; abbiamo perso 6 volte, ma mai meritandolo sul campo”.
Brozovic e Perisic restano?
“Dico che rimangono tutti, poi c’è la razionalità, Noi vogliamo tenere dentro i giocatori forti, poi aggiungerne altri per migliorare. Brozovic e Perisic sono due dai quali vogliamo ripartire”.
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