Ausilio: “Coutinho? Ancora non digerisco il suo addio, ma lui voleva andare via. E su Dybala…”
Le parole del direttore sportivo dell'Inter intervistato per lo speciale di Sky Sport "Il Codice Ausilio"Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, è il protagonista del nuovo capitolo dello speciale di Sky Sport “Il Codice Ausilio“. Il dirigente nerazzurro ha raccontato, in un’intervista concessa a Gianluca Di Marzio, i retroscena, le strategie e la metodologia di lavoro, durante il suo operato all’Inter. Queste le sue parole:
COUTINHO E DYBALA – “L’operazione che non mi è ancora andata giù? Coutinho in assoluto. Lì non è stato tanto un discorso economico, tant’è che dopo di lui abbiamo preso Kovacic e Coutinho. Tutti noi lo avremmo tenuto per vent’anni, ma lui non giocava e veniva da noi ogni sei mesi a dire: “voglio andare perché voglio giocare. Per Dybala venne organizzato un incontro tra presidenti. Non avevamo la possibilità in quel momento storico di rilanciare, ma se in quel momento storico, a casa di Zamparini avessimo avuto più voglia e determinazione nello spendere qualcosa in più probabilmente Dybala sarebbe stato un giocatore dell’Inter. L’offerta era decisamente inferiore rispetto a quella che poi fece la Juve. La coppia Icardi-Dybala era intrigante per tutti”.
“Sono particolarmente legato a Kovacic, che a mio modo è uno di quei talenti dei quali non puoi non innamorarti. C’è stato il pensiero di riportarlo all’Inter, ma non c’è stato mai niente di concreto“.
MODRIC – “Modric? Durante la trattativa di Vrsaliko, dagli agenti ci venne buttata lì questa idea. Io rimasi sorpreso – aggiungendo dettagli alle indiscrezioni emerse qualche giorno fa – da quelli che erano i contorni, mi sembrava troppo strano che una squadra come il Real potesse privarsi di un calciatore con qualità come quelle di Modric, dopo aver perso anche Ronaldo. Gli agenti erano convinti di portare avanti una linea che, nei fatti, non era quella. Pensavano di potersi liberare perché c’era questo tipo di promessa tra loro e il presidente. Noi non abbiamo mai avanzato alcuna offerta né al Real, né al calciatore”.
MERCATO – “Quello della prossima estate sarà un mercato che deve tener conto del Fair Play Finanziario, ma non avrà più il problema del Settlement agreement, quindi non aspettiamoci acquisti stellari, ma una gestione e un mercato fatto puntando a calciatori di qualità e anche a fare cassa in qualche modo, non si può pensare solo di comprare“.
MAROTTA – “Non mi da fastidio il fatto che si parli di Inter di Sabatini o Inter di Marotta. Non mi da fastidio a livello di lavoro, il quale in realtà non è mai cambiato. Con Beppe, già dai primi confronti, so che non ci sarà nessun problema. Io so che lui è l’Amministratore Delegato e a differenza degli altri che ho avuto in passato ha anche una conoscenza diversa dell’area sportiva“.
SUNING – “Con la Cina i primi mesi sono stati difficili. Era un mondo nuovo, riconosco loro la capacità nell’assorbire le cose, nell’imparare e fare subito bene. In tre mesi era cambiato tutto e ad ottobre mi sono ritrovato ad avere un presidente quale Steven Zhang, da subito operativo a Milano, decisionista. Ha fatto da tramite tra noi e da cuscinetto tra noi e la Cina che era lontana. Mandarlo qui a vivere con noi, a vivere la quotidianità, l’operatività è stata una scelta che credo in pochissimi mesi ha portato l’Inter ad essere strutturata come è oggi“.
RONALDO – “Non saremo stati pronti per Cristiano Ronaldo. Io vorrei vedere Messi, Ronaldo e tutti i migliori calciatori del mondo, ma ci sono momenti nei quali te lo puoi permettere e altri nei quali devi dire no. A prescindere dal fatto che non ci è stato proposto l’Inter non avrebbe potuto sostenere quel tipo di operazione. Né i cento milioni né lo stipendio. Bisogna essere onesti con le persone. Stiamo lavorando molto forte e duramente per far tornare l’Inter a vincere al più presto“.
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