Tra la vittoria del Borussia Park ed il destino in Europa, sul cammino dell’Inter c’è il Bologna. Saranno i rossoblù di Sinisa Mihajlovic i prossimi avversari della Benenamata in Serie A, a pochi giorni dal primo crocevia decisivo per la stagione di Lukaku e compagni. La squadra di Conte, reduce da due vittorie consecutive in campionato contro Torino e Sassuolo, sarà chiamata all’esame Bologna provando ad allontanare le sirene europee che mercoledì, sempre a San Siro, racconteranno il futuro dei nerazzurri in ottica internazionale.
Scopriamo insieme l’armata di Mihajlovic che in Serie A non conosce mezze misure e che, nell’ultimo assaggio di campionato, è riuscita a violare un tabù che attanagliava Skorupski e compagni da ormai troppo tempo.
Quattro vittorie e cinque sconfitte in nove partite di campionato. Ancora ferma sullo zero la casella pareggi del Bologna che ha vissuto periodi delicati in Serie A ma è riuscito a superare anche le difficoltà di classifica, collezionando risultati importanti prima di sfidare l’Inter a San Siro.
Tre vittorie nelle ultime quattro gare per i rossoblù nella massima serie. Due successi consecutivi negli ultimi 180′: a Genova, contro la Sampdoria di Ranieri, e al Dall’Ara nel testa a testa in zona salvezza contro il Crotone. Ad inaugurare il magic moment del Bologna, il successo contro il Cagliari nel giorno di Halloween, prima del ko di misura (1-0 firmato Osimhen) contro il Napoli.
La nota stonata del momento di forma rossobù arriva invece dalla Coppa Italia e dalla sconfitta, ai supplementari, maturata contro lo Spezia. 2-2 nei tempi regolamentari prima del doppio colpo firmato Maggiore. Prima del triplice fischio, le sliding doors di Barrow, colpevole di aver fallito il calcio di rigore che avrebbe regalato la qualificazione al prossimo turno. Dodici punti e decimo posto in classifica: il Bologna si gode l’entusiasmo del suo avvio, a metà strada tra l’Europa e la zona, rossa, della retrocessione.
“Nella malattia non bisogna mai perdere la voglia di vivere e di combattere”. Sinisa Mihajlovic di momenti difficili ne ha vissuti tanti. Le sfumature delle battaglie negli ultimi mesi si sono fatte sempre più scure, tra la sua guerra personale da dover vincere e quell’emergenza, mondiale, che non ha risparmiato nemmeno l’allenatore del Bologna.
Tra le buone notizie di salute ed il Coronavirus, Sinisa Mihajlovic non ha mai perso la voglia di lottare e di combattere a denti stretti. Una caratteristica che il tecnico del Bologna è riuscito a trasmettere anche ai suoi calciatori, spinti da una marcia in più in campo anche nei momenti più delicati vissuti dall’ex giocatore. Il temperamento dell’allenatore è servito per compattare ancor di più il gruppo negli istanti difficili e trascinarlo alla salvezza.
Novanta panchine tra Serie A e Coppa Italia per Mihajlovic alla guida del Bologna: il tecnico serbo ha inaugurato un vero e proprio ciclo al Dall’Ara, in linea con la politica del club rossoblù ed un mix giusto tra calciatori d’esperienza, come l’ex nerazzurro Rodrigo Palacio, ed i tanti giovani chiamati al grande salto nella massima serie.
Cinque gol e tre assist in nove gare di campionato. Score da numero uno per Roberto Soriano, alla sua terza stagione in rossoblù sempre agli ordini del tecnico Mihajlovic. Tra i calciatori del Bologna da tenere d’occhio, l’ex Villarreal e Sampdoria rientra tra i fantasisti da seguire nel match contro l’Inter. Doppietta al Parma e sigilli, preziosi, contro Sassuolo, Cagliari e Crotone: il classe ’91 nato in Germania è in un gran momento ed i rossoblù sono pronti ad aggrapparsi ai suoi colpi di classe.
Non c’è solo Soriano però tra i protagonisti più interessanti di questo Bologna. Guadagna spazio e riflettori anche Musa Barrow, elastico perfetto nell’attacco di Mihajlovic, così come Riccardo Orsolini, costantemente ad un passo dalla consacrazione definitiva in Serie A. E poi Schouten e Svanberg a centrocampo, coppia consolidata e che detta ritmi importanti alla manovra rossoblù.
In corsia invece è arrivato Hickey che continua a collezionare sensazioni positive dal campo, mentre tra l’adrenalina dei giovani c’è spazio anche per il talento di Vignato che prova, a piccoli passi, a rendersi protagonista agli ordini del tecnico serbo.
Sembrava dover durare all’infinito, invece il lieto fine della maledizione è finalmente arrivato. Incassava gol da 41 gare consecutive prima del Crotone Lukasz Skorupski, portiere del Bologna che, al Dall’Ara, è finalmente riuscito a spezzare il tabù tra i pali.
1-0 firmato Soriano in casa e primo clean sheet stagionale per il portiere rossoblù che ha scelto il miglior momento per cancellare l’appuntamento con la storia. Il primato negativo di gare consecutive con gol incassati risale infatti al 1960 ed appartiene al Bordeaux: furono 42 le partite “violate” per i francesi, una in più proprio rispetto al Bologna che è finalmente tornato a respirare boccate d’ossigeno in ottica difensiva.
Ostacolo interista da affrontare con maggiore serenità per i rossoblù di Sinisa Mihajlovic in ottica difensiva: il Bologna è riuscito a cancellare l’incubo dalla propria porta ed affronterà i nerazzurri di Conte per l’ennesimo esame della sua Serie A e della gestione targata proprio da un ex Inter.
Cinque anni e 169 partite con la maglia dell’Inter, prima di inaugurare una vera e propria nuova vita con i colori del Dall’Ara. Rodrigo Palacio ha scelto di ripartire dal Bologna in Serie A e, anno dopo anno, continua a coltivare quella passione che muove ogni giocata e che detta tempi e dinamiche ad ogni manovra rossoblù.
La tribù degli ex nerazzurri vanta, tra le fila del Bologna, l’inizio e la fine della sua catena. Sinisa Mihajlovic da una parte, l’argentino invece dall’altra, sbarcato nel 2017 in una nuova dimensione e da sempre prezioso per l’armonia e gli equilibri dei ragazzi di Casteldebole. Tre stagioni piene tra Donadoni, Inzaghi e l’altro ex Inter in panchina ed un avvio di campionato su misura d’esperienza per il classe ’82 che, a trentotto anni, insegue ancora ogni pallone giocabile con la frenesia di un bambino.
All’Inter ha vissuto l’epoca più complicata e rocambolesca degli anni post Triplete nerazzurri, vestendo i panni del centravanti di riferimento per ogni allenatore incrociato. Cinquantotto gol con la Beneamata in cinque stagioni: genio e gregario delle montagne russe interiste.
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