Mario Balotelli, in un’intervista esclusiva a DAZN, si è raccontato: tra Inter e Italia, ecco le parole del centravanti classe 1990.
Sei soddisfatto di tutto quello che hai fatto finora?
“A livello di club ho vinto tutto. L’unica cosa che posso rimpiangere è a livello di Nazionale, speriamo di essere ancora in tempo”.
Mancini cosa rappresenta per te?
“È lui che mi ha fatto partire con l’Inter. Mi ricordo che aveva una situazione in cui c’era Ibra che non stava benissimo, a volte anche Adriano non stava bene. Però avevi Crespo e Cruz, attaccanti tra i più forti al mondo. Però lui ha avuto coraggio di mettere me, non penso che chiunque lo avrebbe fatto”.
“Se qualche tifoso dell’Inter mi ha odiato, oggi lo posso anche capire. Ho dato tanto all’Inter però ho anche sbagliato in determinate situazioni. La storia della maglietta, anni dopo sono andato al Milan: non accetterei comunque mai insulti razzisti”.
Ci racconti l’episodio della maglietta a terra?
“Io stavo troppo bene all’Inter, volevo bene ai tifosi. In quella partita entrai anche bene, poi avevo sbagliato un passaggio: non so perché, forse per la tensione della partita, mi iniziarono a fischiare. Cosa che non mi era mai successa. E allora l’ho presa male. Io capitano dell’Inter? Certo, mi sarebbe piaciuto tantissimo. Era quello l’obiettivo quando sono arrivato all’Inter. Ne parlai anche con Moratti, potevo stare all’Inter quanto volevo”.
“Moratti è inarrivabile, come persona come tutto. Mi aveva regalato una moneta d’oro, che ho ancora, e lì per lì non ne capivo il significato. Mi disse: ‘Guarda è molto importante per me, hai qualità, io ci credo”. Ma continuavo a non capire il discorso. Poi sono andato nello spogliatoio e la feci vedere a Materazzi. E mi disse che quella momenta l’aveva regalata a Ronaldo IL Fenomeno, a Recoba, ad Adriano e a Ibra”.
Tornerai in Italia?
“La vedo dura. Se non fosse per De Laurentiis, sarei già da 10 anni a Napoli. Ero innamorato, avrei sempre giocato a Napoli. Lo dicevo sempre a Raiola”.
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