2 Giugno 2019

Balotelli: “Faccio il calciatore grazie a Mancini, ma l’esclusione dalla Nazionale fa male. Ibra il compagno più forte”

Balo ha parlato in un istituto scolastico a Parma

Mario Balotelli e Roberto Mancini, amore e odio. E questo da sempre: all’Inter, al Manchester City, e ora per la mancata convocazione dell’attaccante in Nazionale. Il giocatore del Marsiglia, ospite ieri all’istituto Bodoni di Parma davanti a 400 studenti, ha parlato del suo approdo al mondo del calcio, del suo rapporto con l’attuale ct della Nazionale e di molte altre cose nell’ambito di una serie di incontri riguardanti anche la diversità e l’integrazione: “Se sono diventato un calciatore lo devo a Mancini, che è stato l’allenatore che mi ha fatto giocare da ragazzino (nell’Inter, ndr) e i miei genitori – spiega – Loro non mi hanno mai spinto verso il pallone e anzi mia mamma mi faceva praticare il nuoto e l’atletica perché non le piaceva il mondo del calcio. Il talento però ce l’avevo e ci sono riuscito”.

Ancora Balotelli: “Cosa avrei fatto se non avessi sfondato col pallone? Da piccolino sognavo di lavorare in un circo perché mi piacevano gli acrobati, ma meglio essere diventato quello che sono… La Nazionale? Per me giocare per il mio Paese è la cosa più bella e quando non mi hanno convocato (si riferisce alle ultime scelte di Mancini, ndr) ci sono rimasto molto male”.

“Il compagno più forte che ho avuto è stato Ibrahimovic – continua Balo, che coglie poi l’occasione anche di rispondere a delle domande sul futuro – Dove giocherò il prossimo anno? Sono sincero, non ho ancora deciso niente e non ho neppure parlato del futuro con il mio procuratore. Prima ho voglia di un po’ di vacanza. Io al Parma? Sarebbe un onore”.

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