La grande occasione – “Si questa è una grande opportunità e porteremo dentro tutte le conoscenze che abbiamo per riuscire a sfruttarla. Io sono convinto che saranno pronti, si passa da situazioni, da giocate, dal vedere oltre quello che vedo. Se ci riesco allora è possibile andare a giocarsi delle chance. Se andiamo dietro a quello che è accaduto o quello che abbiamo visto si arriva dopo”.
Barcellona-Inter, Spalletti: “Loro favoriti anche senza Messi. Gioca Miranda, Brozovic in dubbio. Rafinha è stato fondamentale per noi”
L’allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti alla vigilia del match europeo in programma domani sera al Camp Nou contro il BarcellonaDomani sera l’Inter di Luciano Spalletti sfiderà il Barcellona orfano di Lionel Messi nel terzo match del girone B di Champions League: un test importante che dirà molto sull’attuale momento di forma della squadra nerazzurra, reduce da sette vittorie consecutive. Inter e Barcellona si trovano entrambe prime a 6 punti e il match di domani è molto importante in ottica qualificazione. Prima, però, il tradizionale appuntamento con la conferenza stampa di presentazione dell’incontro con Spalletti che ha risposto alle domande dei giornalisti.
L’assenza di Messi – “Io non farei un discorso se il Barca resta favorito o no. Quando vai ad incontrare una squadra come il Barca dove c’è talento in ogni parte del campo, è sempre la favorita. Noi dobbiamo avere autostima, grande autostima che non deve assolutamente sconfinare in quello che può essere un minimo di arroganza dopo il buon momento che stiamo passando in stagione. C’è da rifare quello che abbiamo fatto nelle ultime partite e si deve ripartire dall’essere molto umili e disponibili a fare una partita di grande spessore mentale e fatica. Dobbiamo portare dentro tutto l’amore che abbiamo questo sport. Per uno che fa il mio mestiere non è facile cambiare l’atteggiamento della squadra in funzione di un giocatore. Messi è un calciatore differente anche se chi lo sostituirà cercherà di mettersi in mostra. Rimane una squadra di quelle che rincorre sempre la palla e hanno tutte quelle qualità per trovare le soluzioni contro qualsiasi avversario. Il problema è quello, non come marcare un giocatore o un altro. Dobbiamo gestire di più la palla noi, anche se è un paradosso pensare di venire al Camp Nou e fare questo. Io penso che con Messi sarebbe stato un Barcellona più forte, ma rimangono fortissimi anche senza di lui. Noi dobbiamo essere una squadra di grande livello, di grande spessore. Dobbiamo essere una squadra che non diventa succube dell’avversario, dobbiamo credere nelle nostre possibilità. Sarà un po’ più facile senza di Messi”.
Rafinha – “Diventa difficile pensare quello che farà Valverde perché ha a disposizione calciatori con qualità diverse. Ha quello veloce, ha quello tecnico. Mi aspetto un 4-3-3. Colgo l’occasione per salutare Rafinha e per fare i miei più sinceri ringraziamenti per quello che ci ha dato nella passata stagione. E’ stato fondamentale per noi e mi farebbe piacere vederlo giocare anche se ci potrebbe creare problemi visto che ha la qualità di un calciatore che conosce il calcio. Mancato riscatto? Avevamo dei documenti che scadevano ad un certo punto e fino a quel certo punto non potevamo fare mercato in entrata. Nel tempo successivo era ormai tardi per andare a parlare della possibilità di confermare Rafinha nella nostra squadra. Molte delle nostre operazioni sono state legate poi ad altre uscite. Il Barcellona non era interessato ai nostri giocatori, faremo vedere domani che qualcosa di buono c’era”.
Il significato di Barcellona-Inter – “E’ chiaro che questa diventa una gara di quelle che ci siamo sognati di venire a giocare. La consacrazione vera passa dall’avere l’ambizione di giocare queste partite qui, di entrarci dentro e di affrontare la squadra e la partita. E assolutamente non subirla. E’ da lì che parte tutto: avere la personalità di affrontare quello che ci capiterà dentro la partita. La mia squadra non rimarrà sorpresa”.
La formazione di domani – “La situazione passa un po’ da quello che saranno le condizioni di chi ha giocato domenica sera. Anche se qualcosa avrei ugualmente cambiato. Si tratta di vedere come sarà domani Brozovic perché oggi ancora ha fastidio mentre Perisic sembra aver smaltito una buona parte del trauma. Miranda gioca”.
I cambi di formazione – “Venire a fare le prove qui non mi sembra un buon banco di collaudo ma ritengo che sia una situazione dove dobbiamo tirare fuori tutti gli attrezzi del mestiere. Noi abbiamo bisogno di tener palla, di gestirla il più possibile e se la mettiamo a chi fa più gol. E’ corretto che siate tutti curiosi di vedere alcuni giocatori insieme ma ho tanti buoni giocatori e si deve arrivare a questo per gradi. Ci sono degli equilibri da rispettare”.
Il valore della partita – “La qualificazione dipende sempre anche dalle partite dagli altri. Noi dobbiamo avere la convinzione di potersela giocare, quell’autostima e quell’amore di cui parlavo prima. Tutta quella rabbia e quella sofferenza che i nostri tifosi hanno avuto in tutti questi anni rimanendo lì ad aspettare questi momenti senza chiedere niente. Dobbiamo portare dentro tutto questo e cercare di esprimere il nostro calcio che è di qualità”.
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