Bardi: “A Frosinone un ambiente fantastico. L’Inter? Non ho rimpianti”
Il portiere classe 92 di proprietà dell'Inter è stato fin qui autore di una stagione molto positiva con la maglia del FrosinoneFrancesco Bardi è uno dei grandi protagonisti dell’annata trionfale del Frosinone in Serie B: l’estremo difensore livornese, il cui cartellino è ancora di proprietà dell’Inter, ha ritrovato continuità e sicurezza con la maglia dei ciociari.
Il classe ’92 è stato intervistato da Goal.com e ha ripercorso le sue ultime esperienze in Spagna e l’attuale rinascita con il club che attualmente occupa la prima posizione nella serie cadetta: “Mi mancava la maglia da titolare: è stato un periodo lungo e difficile a livello professionale, un anno e mezzo di panchina che però mi ha aiutato a crescere. In questi casi non bisogna mai abbattersi, ma continuare a lavorare al meglio. A Frosinone ho trovato un ambiente fantastico, dove sento la fiducia della società, dell’ambiente e della squadra. Anche in Spagna ho vissuto un’esperienza importante a livello personale e professionale, nonostante il mio scarso impiego e le difficoltà di inserimento iniziali. L’Inter, però, ha deciso di spostarmi altrove e, quando mi è stata proposta l’opportunità di tornare in Italia, l’ho sfruttata”.
Su un possibile futuro in nerazzurro e sull’eventualità di tornare un giorno a vestire la casacca dell’Inter, Bardi commenta così: “Ho apprezzato molto la fiducia che l’Inter ha riposto in me in questi anni. per ora voglio far bene col Frosinone e se l’anno venturo il mio cartellino dovesse diventare di proprietà dei ciociari sarei molto contento. Per quanto riguarda l’Inter, non ho rimpianti particolari: lì ho vissuto 6 mesi importanti della mia carriera e mi sono tolto tante soddisfazioni a livello personale vincendo anche il Torneo di Viareggio nel 2011; la successiva stagione, poi, ho avuto la fortuna di giocare in prestito nella mia città, a Livorno. Ero giovane, siamo riusciti a salvarci al termine di una stagione molto complicata, quella durante la quale ci fu anche la terribile morte di Morosini. L’obiettivo sembrava impossibile da raggiungere e quella è stata certamente una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera”.
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