Barella, quanti assist: cosa è cambiato nel suo modo di giocare?
Il centrocampista nerazzurro è già a quota 4 assist in 5 partite in AMa c’è qualcosa che questo giocatore non sappia fare? Potrà suonare come un’iperbole ma, dopo tutto ciò che abbiamo visto, la domanda sorge spontanea. Nel giro di tre stagioni abbiamo assistito a una crescita costante e, verrebbe da dire, quasi esponenziale. Barella sta correggendo tutti i suoi difetti. Al primo anno in nerazzurro, il centrocampista veniva accusato di troppa foga in campo. Polemica più che legittima, visto che i cartellini gialli – nella stagione 2019/2020 – ammontavano alla cifra di 13 in tutte le competizioni. Decisamente troppi.
Ma non c’è problema, perché l’ex Cagliari è un giocatore saggio: capisce dove sbaglia e lavora per correggere quegli errori. Nella stagione successiva, quella dello Scudetto, la quota ammonizioni si fermò infatti a 7. Quest’anno, invece, in 6 partite nessun arbitro ha ancora registrato il suo nome tra i “cattivi”. Se non è migliorarsi questo.
Sappiamo bene però, noi tifosi nerazzurri, che Barella non si limita a essere un giocatore di quantità. Il numero 23 nerazzurro infatti è forse la cosa più vicina alla definizione di tuttocampista. Corre, aiuta nella manovra, difende, segna e fa pure assist. Ecco, il tema di quest’articolo. Sì perché Barella ha messo a segno 4 assist in 5 partite di campionato: in ogni match di A c’è stato il suo zampino. Si tratta di numeri impressionanti: da quando è all’Inter, infatti, il centrocampista ha raccolto prima 4 assist (2019/2020) e poi 7 assist (2020/2021) in campionato. É lampante che, a questo ritmo, supererà questi numeri appena elencati. Sembra quindi che sia in arrivo un altro (ennesimo) miglioramento.
Il numero di assist è così alto che non può trattarsi di una casualità. Noi di PassioneInter abbiamo quindi voluto approfondire la questione, attraverso la lettura di alcuni dati. Il primo è quello dei tocchi in area di rigore avversaria che, probabilmente, è il dato che può spiegare meglio questo exploit: la media di quest’anno (per 90 minuti) è di 2,83. Quasi tre palloni toccati in area di rigore a partita, una marea per un centrocampista interno di un 3-5-2. Per capire meglio il dato, confrontiamolo con le medie più alte del resto della sua carriera: 1,88 (Cagliari, 2018/2019), 1,86 (Inter, 2020/2021). Insomma, pare esserci una bella differenza.
Il secondo dato è quello della direzione dei suoi passaggi. Abbiamo infatti analizzato quanti passaggi (completati) di Barella siano finiti nella parte di campo più vicina alla porta avversaria. Anche qui, c’è il miglioramento: 6,74 (per 90min) quest’anno. L’anno scorso? 4,91 (per 90min).
Quello che si può dedurre quindi è che Barella, quest’anno, giochi molto in verticale e, soprattutto, si inserisce molto di più rispetto l’anno scorso. La sua presenza in area di rigore è maggiore ed è ancora più incisiva. Fino ad oggi, in effetti, non abbiamo visto spesso il campione d’Europa fare la classica giocata che faceva con Conte: ovvero, Barella che si allarga a destra per dare spazio all’esterno di attaccare in area. Che la cessione di Hakimi abbia alcune “responsabilità” in questo exploit di assist? Potremo avere una risposta soltanto quanto scopriremo ancora di più Dumfries. Ma una cosa è certa: se dovesse iniziare anche a segnare, non avremo più parole per “Capitan Futuro”.