“Gran gol, giocate di qualità e corsa inesauribile da coniglietto Duracell. Oggi non esiste un italiano che gioca meglio di lui a calcio”. La Gazzetta dello Sport elogia così Nicolò Barella all’indomani dell’importantissima vittoria rimediata dall’Inter al Franchi contro la Fiorentina.
Il centrocampista nerazzurro ha sbloccato il match con un grandissimo tiro a giro dalla distanza, che non ha lasciato scampo a Dragowski. Barella ora ci ha preso gusto in zona gol, mentre per tutti i 90 minuti corre per tutto il campo senza mai stancarsi.
Barella è un mix tra Berti, Marchisio, Tardelli e Conte. E’ un giocatore unico, un centrocampista completo. Lo vedi ovunque, generoso e indemoniato: va senza palla non appena trova un corridoio in cui infilarsi, ma poi si abbassa per costruire l’azione, offrendo lo scarico a un compagno. E va in raddoppio, soffoca le linee di passaggio costringendo spesso l’avversario a consegnargli il pallone. E adesso fa anche gol, senza dimenticare i 5 assist confezionati in stagione.
La notte di Dortmund è ormai lontana, quando Conte si sfogò tirando in ballo la poca esperienza dei suoi giovani migliori, tra cui proprio Barella. Da quel giorno sono passati solo 15 mesi, ma in realtà sembra essere passata una vita. Nicolò è diventato leader tecnico ed emotivo della banda Conte, è diventato papà per la terza volta e si è tatuato ancora di più addosso l’azzurro della Nazionale.
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