Barella: “Ho rifiutato proposte importanti per venire all’Inter, sogno? Lo scudetto”
Le parole del centrocampista nerazzurro ai microfoni di DaznUn inizio di stagione difficoltoso dovuto all’inizio di preparazione tardiva, poi – come un diesel – si è decisamente fatto largo nel centrocampo dell’Inter e adesso Antonio Conte non può più fare a meno di lui: Nicolò Barella è in un momento di forma straordinario, condito anche dal gol in Nazionale contro l’Armenia. Alle porte di una sfida delicata come quella di domani contro il Torino, l’ex Cagliari ha parlato ai microfoni di Dazn:
OBIETTIVI – “All’inizio erano dei sogni che poi pian piano ho capito che potevano diventare obiettivi, come quello di diventare calciatore e di esordire in Serie A con il Cagliari, giocare 100 partite ed indossare la fascia di capitano. Poi c’era anche quello di giocare in una grande squadra ed ora ci sono arrivato. Avevo 12 anni, la Nazionale c’era ma non pensavo così tanto in grande”.
FAMIGLIA – “Il calcio più che un lavoro è una passione, trasmessa da mio padre. Dirò alle mie donne che sarà difficile ma se si avvera il tuo sogno è la cosa più bella del mondo. Più impegno ci metti più è bello”.
EMOZIONI – “Entrare allo stadio, prima a Cagliari ora a San Siro, l’affetto della gente, il pubblico grida il tuo nome: è la cosa più bella del calcio. Tackle? E’ più importante del gol, quando sento il boato è bellissimo. Innanzitutto bisogna tenere il braccio abbassato per poi rialzarti, poi serve la cattiveria giusta senza prendere l’ammonizione. Cerco sempre di andare con la gamba esterna per agganciare l’avversario, cerco sempre di prendere la palla”.
GOL CONTRO IL VERONA – “Lo aspettavo da tanto, in Champions non ho potuto esultare come volevo perché non fu una partita facile. E’ stato importante ma non importantissimo. Contro il Verona invece è stata una liberazione, aspettavo che arrivasse. Volevo dare una mano alla squadra il più possibile. Abbraccio con Conte? Sarà scappata qualche parolaccia. Non mi ricordo molto. E’ stato un bel momento”.
ISTINTO E RAZIONALITA’ – “Tanto istinto ma il mister ed i compagni ti aiutano tutti i giorni ed impari da loro determinate cose. Sto continuando a migliorare”.
INIZIO DIFFICILE – “Giocavo a Cagliari che era casa mia, non è stato facile lasciare tutto e tutti e venire a Milano. E’ stato uno step importante per la mia carriera. All’inizio è stato più complicato, in una squadra con grandi campioni e tutti volevano il posto. Poi piano piano ho dimostrato quello che valgo”.
ADDIO DAL CAGLIARI – “Ci sono state tante cose che mi hanno ferito. Avevo un bel rapporto con loro, qualcuno ci è rimasto male perché non mi sono esposto ma questo è il calciomercato. Ci sono giocatori, procuratori, società. Ho rifiutato proposte dove avrei guadagnato di più ma questo la gente non lo sa. Sono venuto all’Inter perché volevo crescere ed è una società importante. C’è un allenatore tra i più forti al mondo e vogliamo costruire qualcosa di importante”.
CLASSIFICA – “Non è il momento di guardarla, dobbiamo continuare la nostra marcia come ci chiede il mister, poi alla fine penseremo alla classifica”.
SOGNI – “Vincere uno scudetto e vincere un mondiale. Uno a breve termine ed uno un po’ più a lungo”.
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