Barella suona la carica: ”Juve fortissima, ma lo siamo anche noi. Conte? Per lui mi farei ammazzare. Il Barcellona…”
Il centrocampista nerazzurro si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista del derby d'Italia in programma domani sera a San SiroNicolò Barella ci ha messo poco tempo per conquistare l’intera tifoseria nerazzurra: dopo un avvio così così, il centrocampista ex Cagliari si è imposto a suon di prestazioni diventando un elemento chiave dell’undici titolare di Antonio Conte. Da rivedere e rivedere la prestazione fornita mercoledì sera al Camp Nou contro il Barcellona di Messi.
Barella si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista del super big match in programma domani sera a San Siro contro la Juventus ed è tornato proprio a parlare della sfida giocata contro i blaugrana: ”Le dico subito una cosa, Barcellona ci è rimasta dentro…. Perdere non ci è andato giù. Ma più del risultato, più dell’arbitraggio, quella partita ha fatto vedere chi siamo. Per 65-70’ abbiamo messo sotto il Barcellona, la squadra top al mondo. Certo, la vittoria avrebbe amplificato tutto. Però abbiamo dimostrato personalità, sarà importante per il nostro futuro”.
Il percorso in Europa: “Mollare la Champions? Macché. È un girone difficile, ma siamo l’Inter: non so dove, ma andremo a prenderci i punti necessari per passare”.
La sfida con la Juventus: ”E’ una squadra fortissima. Ma come lo siamo noi. La Juve ha in più solo l’esperienza, il fatto di conoscersi da più tempo come gruppo. Ma il mister ci ha chiesto da subito cose ben delineate e noi le stiamo mettendo in pratica, ecco perché dico che siamo alla pari. La Juve ha vinto il campionato con 21 punti di vantaggio lo scorso anno: vogliamo colmare il gap, vedremo alla fine se ci saremo riusciti”.
Il fattore Conte: “Ha un’attitudine diversa, un modo di parlarti che ti trasmette qualcosa di nuovo. Per lui mi farei ammazzare, vale per tutti i suoi calciatori. E questo fa la differenza. Ha visto come corrono le squadre di Conte? Eh, non è solo perché sono preparate bene. È frutto di quel che ti mette in testa lui. Quante telefonate mi ha fatto Conte? Guardi, il mister sa essere convincente subito: non più di una…”.
Marcare Cristiano Ronaldo: ”Bisogna chiederlo a Godin, che talvolta è riuscito a limitarlo… Meno male che non devo marcarlo io. Oh, poi se capita mica mi tiro indietro”.
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