In occasione del Matchday Programme diffuso questa mattina dall’Inter in vista del match casalingo di questo pomeriggio contro la Juventus, Nicolò Barella ha parlato ai canali ufficiali del club nerazzurro. Il centrocampista sardo è uno dei leader della formazione di Simone Inzaghi sia in campo che all’interno dello spogliatoio.
Queste le sue parole: “Per me è un onore essere arrivato in un momento della storia dell’Inter in cui si sono vinti tanti trofei, anche perché non è scontato riconfermarsi ogni anno. Nel nostro percorso ovviamente ci sono state vittorie e sconfitte ma anche quelle ci hanno aiutato a crescere e migliorare, a capire cosa significa vestire questa maglia e vincere trofei per questi tifosi”.
PRIMO GOL – “Il primo gol in nerazzurro in Campionato contro il Verona. Era passato un po’ di tempo da quando ero arrivato all’Inter e lo aspettavo tantissimo”.
PASSIONE – “La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre, sono cresciuto andando a vedere le sue partite e giocando a bordocampo con i figli dei suoi amici. A tre anni e mezzo mi ha accompagnato per la prima volta alla scuola calcio e da lì è partito tutto. Sono tanti gli sport che mi appassionano ma il calcio è il mio primo amore, mi regala delle emozioni inspiegabili”.
COMPAGNI DI SFIDE – “Con Basto, Dima e Darmian ci sfidiamo spesso in allenamento, siamo competitivi e ci piace sfidarci sul campo”.
LEGGENDE NERAZZURRE – “Chi avrei voluto sfidare? Ronaldo il Fenomeno, forse non sarei stato contento di marcarlo… ma sicuramente mi avrebbe fatto piacere vederlo da vicino e dal vivo sul campo”.
PRE-PARTITA – “In questo sono cambiato tanto, prima stavo in silenzio e mi concentravo così, ora invece mi piace stemperare gli animi, coinvolgere i miei compagni e fare gruppo”.
SECONDA STELLA – “La parata sul pullman è stata incredibile, ci meritavamo di vivere una giornata così con la nostra gente. L’affetto non è mai mancato, in tutti questi anni, ci hanno sempre spronato e applaudito e in quel momento ho sentito davvero cos’è l’Inter per i tifosi: quel giorno rimarrà impresso nella mente di tutti”.
DUE SCUDETTI – “Il primo Scudetto è un’emozione nuova e unica, il secondo è stato speciale in un altro modo. Al primo avevo fatto una foto con la mia famiglia, così l’abbiamo voluta rifare per avere un altro ricordo legato a quel momento”.
FAMIGLIA – “La mia famiglia è tutto. Quello che faccio, lo faccio perché il calcio è la mia passione ma soprattutto per loro che sono sempre con me, nei momenti belli e in quelli difficili”.
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