Bastano pochi minuti e Prinz Poldi entra già nei cuori degli interisti: ecco come
Che sia una delle partite più sentite d’Italia, c’è poco da discutere: Juventus-Inter è da sempre una partita molto delicata per entrambe le parti, oltre alla tecnica infatti scendono in campo motivazioni ed attributi. Cose che non sono di certo mancate a Lukas Podolski nel suo debutto in maglia nerazzurra ieri sera: l’ex Arsenal è entrato dopo 5′ dall’inizio della ripresa al posto di Zdravko Kuzmanovic, e non c’ha messo tanto a farsi odiare dagli juventini ed amare dagli interisti. “Tosto si è dimostrato anche Podolski. Ricevute le consegne tattiche da Sylvinho che sfogliava compulsivamente il playbook, Poldi al 54? ha esordito in A (come anticipato con un tweet nel pomeriggio) lottando su ogni pallone“. Così parla La Gazzetta dello Sport del suo esordio in Serie A, ma è quello che succede dopo che fa sorridere: in occasione di una punizione per la Juventus, Podolski prende in mano il pallone e Tevez, nervoso, va per strapparglielo con cattiveria, allora il tedesco cerca di trattenerlo facendo arrabbiare l’Apache. Subito dopo, con Tevez che gli urla qualcosa in faccia (non di certo complimenti ed un “benvenuto in Italia!“), Podolski gli ride in faccia: la reazione fa infuriare Tevez, che lo guarda in cagnesco e si allontana. Anche la rosea ‘benedice’ la faccia tosta mostrata dal fresco campione del mondo tedesco, ma anche per meriti tecnici: “Ma Poldi ha lanciato un segnale ai compagni: guardiamoli negli occhi, senza paura. Come ha dimostrato in un diverbio con Tevez, che voleva strappargli il pallone dalle mani per battere in fretta una punizione. Lukas non è arretrato di un centimetro, anzi si è messo a ridere davanti all’Apache. Guadagnandosi i primi insulti italiani. Ma per gli interisti è già un idolo, calatosi nella parte con umiltà. E capace di coprire tre ruoli in poco più di mezz’ora: trequartista a sinistra, esterno di destra nel tridente e terminale unico dopo l’espulsione di Kovacic“.