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Bastoni: “Inter la mia seconda casa, sogno di diventare capitano. Problemi Suning? Giochiamo per passione, non per soldi”

SECONDA PARTE

Alessandro Bastoni, Getty Images

E lei che piani ha?
“Qui sto davvero bene. È la mia seconda casa e non ci saranno problemi a prolungare il contratto. Magari coronando poi un altro sogno: capitano della squadra del cuore”.

Lei è il più giovane e i ‘vecchi’ sono pochi. Se cominciate a vincere, potete aprire un ciclo?
“Il gruppo è stato rinnovato dalla scorsa stagione e continua a crescere. Puntiamo a fare il massimo”.

C’è però l’incognita Suning.
“Mai stato un problema: ci appagano i risultati del campo. Credo sia un bel messaggio per chi crede che si giochi per i soldi. Sono passione e voglia di vincere a prevalere su tutto. Altrimenti bisognerebbe cambiare mestiere”.

Il suo è meraviglioso, vero?
“All’Inter lo vivo come un bimbo al luna park. Tre anni fa a Parma la mia carriera era un’incognita. Ora mi alleno con i campioni e con loro imparo e cresco”.

Com’è trovarsi Lukaku contro in allenamento?
“Bello. Perché in partita poi è più facile. Quali attaccanti usano così bene il corpo e abbinano potenza e velocità?”.

Riceve complimenti da tutti. Che merito si riconosce?
“La forza mentale. Non sono sempre state tutte rose e fiori. A Bergamo ho fatto due anni di panchina e devo ringraziare la mia famiglia, il valore aggiunto che ho alle spalle”.

Che cosa può ancora migliorare?
“Tanto. Specie le piccole mali- zie delle quali sono maestri Chiellini e Bonucci. Ho il tempo dalla mia”.

E segnare di più, no?
“Sono d’accordo. Chiederò a Conte se posso tirare i rigori. Oh, scherzo! Però, davvero vorrei fare più gol. Come il mio idolo Sergio Ramos”.

Parliamo di Nazionale, allora.
“Sono salito in modo inatteso dall’Under 21, a causa di infortuni altrui. Mancini mi ha fatto giocare le ultime tre partite. Ora sarei ipocrita a dire che non penso agli Europei. Certo, sarebbe devastante. Sta succedendo tutto in poco tempo, anch’io fatico a metabolizzare”.

A proposito di azzurro, in chiave Inter teme la sosta in arrivo?
“Beh, le ultime del 2020 sono state un guaio, tra infortuni e Covid che da asintomatico ho preso anch’io per 10 giorni. Basta stare tutti attenti. Non servono scongiuri”.

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Antonio Siragusano

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